In un mondo antico un'elezione 2.0
È il primo Papa non europeo, il primo gesuita, il primo a chiamarsi Francesco. Ma anche il primo Papa 2.0. Non per l'utilizzo che il cardinal Bergoglio fa o faceva di internet, quanto perché si è trattato del primo Conclave e quindi della prima fumata bianca nell'era del web. Abiti e riti antichi, lingua latina, il comignolo, tutti elementi simbolici ed evocativi, ma non certo tecnologici.
Ai cardinali in Conclave è stato vietato di twittare: una proibizione che sarebbe stata assurda solo pochi anni fa, per il semplice fatto che Twitter non esisteva. Probabilmente molte persone ignoravano e ignorano il significato latino di «habemus papam», ma miliardi di persone hanno usato l'hashtag #habemuspapam, twittando pochi secondi dopo l'annuncio.
Alle 19.06 la fumata bianca: in pochi secondi la notizia è stata rilanciata sui siti di tutto il mondo. Ma il vero boom è stato circa un'ora più tardi, quando Jean-Louis Tauran si è affacciato e, con un tremolante latino, ha fatto l'annuncio. E in pochissimi secondi Bergoglio è diventata la parola più cercata e digitata nell'universo del web. Incalcolabile il numero di tweet e post, impossibile sapere chi sia stato il primo al mondo a diffondere il nome del nuovo Pontefice. Pochi secondi, qualche clic, e tutti i siti dei quotidiani in ogni angolo del pianeta avevano riportato la notizia. Altri pochi minuti e il nuovo Papa si affaccia. Il saluto con la mano, le prime parole, migliaia di flash dalla piazza. Migliaia di persone, alcune con in mano una bandiera, un rosario o una croce, tutte con i mano uno smartphone o un tablet.
Basta guardare qualche immagine televisiva o qualche video su YouTube per rendersi conto di come, nei momenti più importanti (fumata bianca, annuncio e apparizione), tutte le persone in piazza san Pietro avessero in mano un qualche apparecchio tecnologico per condividere la notizia. #HabemusPapam, #PapaFrancesco e #nuovopapa sono diventati in un attimo hashtag di tendenza. La pagina Wikipedia di Jorge Mario Bergoglio viene aggiornata e in alto compare la scritta «Papa Francesco». La sorpresa dell'elezione di Bergoglio viene immediatamente superata grazie a internet: in pochissimi si aspettavano sarebbe diventato Papa e quindi pochi erano preparati su chi fosse. Ma il web ha colmato questa lacuna e quasi immediatamente si è saputo che era gesuita, argentino, di origine piemontese. E mano a mano, sempre più particolari.
Il tempo dirà il suo rapporto con le nuove tecnologie. Vedremo se e come twitterà. Vedremo se lui, amico dei giovani, oltre che dei poveri, comunicherà con loro come loro comunicano con il mondo. In ogni caso il suo successore verrà annunciato ancora con una fumata bianca e verrà introdotto in latino: i tweet restino per fedeli e giornalisti.
P.S. Mercoledì sera, un paio d'ore dopo l'elezione di Papa Francesco, scrivevo questo pezzo. Oggi, giovedì, nel pomeriggio mi imbatto in questa fotografia. Evidentemente, per una volta, non mi sbagliavo!