Quei sogni che non hanno prezzo
Vinti 3 milioni di euro. E la domanda salta in mente a tutti spontanea: e io cosa farei con tutti questi soldi? Come cambierebbe la mia vita? Continuerei a lavorare? Continuerei a far vivere ai miei figli la vita che fanno ora? E soprattutto, li vorrei tutti quei soldi?
Vinti 3 milioni di euro. E la domanda salta in mente a tutti spontanea: e io cosa farei con tutti questi soldi? Come cambierebbe la mia vita? Continuerei a lavorare? Continuerei a far vivere ai miei figli la vita che fanno ora? E soprattutto, li vorrei tutti quei soldi?
Detto che un po’ di soldi non fanno mai schifo, che risolvere qualche problema economico o togliersi un po’ di sfizi fa bene anche al morale, rivoluzionare la propria vita non è facile e nemmeno scontato. “Io lascerei il lavoro e andrei coi miei figli a vivere in un paese straniero per garantire loro una migliore istruzione”, è l’idea di un collega. La scarto subito. Voltar pagina non è quello che voglio. “Io gireri il mondo, propone un altro collega”. Bella idea, peccato che i bimbi vadano a scuola e per noi genitori, anche se si è milionari, ci sono impegni da rispettare. Poi mi chiedo se tutti quei soldi sarebbero davvero un bene per la mia esistenza. I soldi non fanno la felicità, ma troppi rischiano di minarla.
Compilando l’elenco delle cose che vorrei fare, dei miei desideri, mi rendo conto che molti non dipendono dai soldi. Che alla fine quelli che realmente contano sono assolutamente slegati al denaro. Forse potrei comprare il tempo (lavorando meno ne avrei più a disposizione) e tante cose materiali (che dubito mi possano davvero fare felice), ma non le amicizie (che sarebbero messe a dura prova), gli affetti, la stima e la salute.
E allora forse con molti dei soldi vinti si dovrebbe avere il coraggio di essere generosi, di realizzare un grande progetto che possa durare molto più della nostra esistenza. Ma con 3 milioni tra le mani (e qualche sogno nel cassetto) non credo che sarebbe facile farlo. Molto più banale e immediato farsi travolgere. Pensa e ti ripensa non ne vengo a capo e alla fine sono quasi contenta di non essere la vincitrice.