Mi hanno scambiato per una celebrità
Mi hanno scambiato per una celebrità
Non vorrei sembrare quello che se la tira, ma sono una piccola celebrità. Piccola nel senso di minore.
«Quanto minore?» vi chiederete. Vi faccio un esempio. Spesso quando sono in un luogo pubblico tipo al bar o sull’autobus, mi capita di notare qualcuno che inizia a guardarmi. Dopo un po’ questa persona si avvicina e parte una conversazione tipo quella che segue.
persona: No volerìa ‘nfastidirla, ma noi en casa sém so grandi fan.
Io: Grazie! Non è assolutamente un disturbo.
Persona: Podente far na foto?
Io: Certamente.
Persona: Galo dreo la parrucca da nonna Nunzia? Che la ghe pias tant a mé fiola!
Io: Mmm.. lei forse sta pensando a Mario Cagol. Siamo tutt’e due pelati. E tutt’e due comici. Due comici pelati. Ci scambiano in tanti.
Persona: (leggermente imbarazzata) Oh ’l mé scusa. Me dispias, no voleva...
Io: Ma si figuri. Il Cagol è un grande amico.
Persona: Comunque ’n casa sem anca fan de elo, eh! L’è tant brao!
Io: Grazie.
Persona: (allontanandosi) Però, el fevo pù vecio l’Andrea Castelli!
Comunque, non sono un vero Vip, di quelli alla Clooney. Quelli che nei locali hanno le aree riservate dove solo i Vip possono entrare, lasciandosi coinvolgere in attività da Vip, tipo stare in piedi, tutti vicini, guardandosi in giro per vedere se c’è qualcuno più Vip di loro.
Secondo la mia esperienza, i Vip nelle zone Vip non fanno molto di diverso da quello che facciamo noi perdenti nelle zone normali. Ho notato che le persone sviluppano uno strano desiderio di stare raggruppati quando sono all’interno di un’area Vip.
Mi ricordano le aragoste. Avete mai notato le aragoste nell’acquario di un ristorante? La maggior parte sono ammucchiate in un angolo dell’acquario, anche se avrebbero più spazio se si espandessero. Loro hanno deciso, per qualche aragostico motivo, che quell’angolo è più desiderabile dell’altro, dove ci sono una o due aragoste che stanno molto più larghe, ma non possono andare nell’angolo Vip perché sono crostacei comuni.