L'insostenibile leggerezza della privacy

di Lucio Gardin

Tempo fa sono andato al ristorante. Finita la cena, ancora prima di raggiungere il parcheggio, mi è arrivato un messaggio sul telefonino: «Com'è stato il tuo soggiorno al ristorante?». Allora sono tornato dentro, sono corso in sala da pranzo ed ho iniziato a fissare con sguardo indagatore tutti i clienti ai tavoli. Cercavo di capire chi fosse il tizio che mi aveva scritto. Poi mi hanno spiegato che sul telefonino c'è una specie di localizzatore GPS che sa dove ti trovi ancora prima di te. E mette l'informazione nel web. E attraverso una cosa che si chiama algoritmo, tutti quelli che hanno interesse a venderti qualcosa, sanno che eri in quel ristorante.
Chissà perché allora quando stipulo un qualsiasi contratto, anche per noleggiare un pedalò, mi obbligano a firmare per la privacy. Probabilmente ti fanno firmare perché altrimenti la rispettano. La privacy è una delle più grandi idiozie di quest'epoca.
Ricordo una volta che andai a trovare la mia mamma in ospedale ma non ricordavo il numero della stanza e lo chiesi alla receptionist; mi rispose che non poteva darmi il numero della stanza di mia mamma per rispetto della privacy. A saperlo avrei attivato il localizzatore GPS e mi sarebbe arrivato il messaggio «com'è stato il tuo soggiorno nella stanza numero 56 da tua mamma?».
Venerdì sono tornato al ristorante. Stavolta però, per non lasciare tracce nel web, prima di entrare ho scollegato il localizzatore dal telefonino. Quando sono uscito, prima ancora di raggiungere il parcheggio, mi è arrivato un messaggio «è inutile che togli il GPS, piuttosto, come ti sei trovato al ristorante? Noi ti abbiamo trovato facilmente».
Allora ieri sera prima di entrare al ristorante, oltre al localizzatore, ho tolto il roaming dati, ho disattivato il bluetooth, ho messo la modalità aereo, ho tolto il router Wi-Fi qualsiasi cosa sia, il filtro luce blu e pure la rotazione automatica, non si sa mai (meglio abbondare). Finita la cena, ancora prima di raggiungere il parcheggio, mi è arrivato un messaggio «invece di spendere soldi per ristoranti, fa mosina per comprarti un telefonino nuovo che a questo non gli funziona più niente».

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