Quando perdere peso non va bene

Quando perdere peso non va bene

di Michele Pizzinini

La signora Francesca di Trento, ricordandomi che non esistono solo le persone in sovrappeso ma anche quelle magre, mi ha sollecitato a scrivere qualcosa a proposito della magrezza e della perdita di peso. La signora, alta 168 cm, ha una paura folle di dimagrire.

Questo perché, pur essendo sempre stata soli 52 chili, negli ultimi anni, un po’ alla volta è arrivata a pesarne 48. La signora mi informa che entrambi i genitori erano molto magri e che fin da piccola ha portato con gran disagio questo problema dell’essere troppo magra, rinunciando ad andare al mare per non mostrarsi in pubblico, sentendosi, a suo dire “un’osservata speciale”.

In effetti cara signora esistono queste magrezze definite “costituzionali” perché per natura si nasce magri e si rimane magri a prescindere da quanto si mangia, a conferma che non è solo un problema di calorie che entrano e calorie che escono. La magrezza è un carattere che si eredita come la regolazione della temperatura corporea o della pressione arteriosa. Ci sono persone che pur essendo assolutamente in salute, hanno la temperatura basale o la pressione, regolate su valori sotto la soglia ritenuta normale.

Mi ricordo il caso di un ragazzo di 180 cm per 55 kg che non piacendosi così magro, volle iniziare un percorso di alimentazione ipercalorica ed iperproteica associata ad un’attività di potenziamento in palestra. Ebbene dopo sei mesi di duro lavoro in palestra e raddoppio delle calorie assunte, aveva accresciuto il suo peso di 3 kg. Purtroppo l’inattività e l’inappetenza causata da un’influenza, nel giro di una settimana gli fece perdere tutto quello che aveva aumentato. Sfiduciato non l’ho più rivisto.

E veniamo alla perdita di peso. Premesso che piccole fluttuazioni del peso dell’ordine dei 2-3 kg sono assolutamente fisiologiche. Le cause di una perdita di peso di 4-5 kg involontarie devono sempre essere indagate perché potrebbero aver origine da vari apparati: dell’apparato digerente in primis, ma anche cardiocircolatorio, renale, respiratorio, o da malattie infettive, reumatologiche e soprattutto nei soggetti sopra i 60 anni anche tumorali.

Innanzitutto è indispensabile escludere cause di ordine psicologico. Anzi, qualcuno sostiene che il peso sia una variabile forse più legata all’umore che non alle calorie. Una separazione, un lutto e ancor più una depressione conclamata possono determinare un calo o un aumento del peso indifferentemente. Spesso le persone magre con un problema dimagriscono ulteriormente, mentre le persone in sovrappeso ingrassano, talvolta perché smangiucchiano in maniera disordinata per calmare l’ansia, ma talora senza aumentare l’apporto energetico.
Il diverso rapporto tra i vari neurotrasmettitori: serotonina, dopamina e noradrenalina possono orientare il cibo verso lo smaltimento o verso l’accumulo delle calorie. Tipico è il caso dell’innamoramento ove la maggior attività della dopamina, l’ormone del piacere e della felicità, può determinare una perdita di peso. Anche ai miei pazienti che intraprendono un trattamento dimagrante raccomando sempre, nel limite del possibile, di essere felici, perché l’atteggiamento positivo indubbiamente aiuta a perdere peso. Gran parte dei farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale, cha siano antidepressivi, antipsicotici, o antiepilettici, causano variazioni del peso, talvolta in meno ma nella maggioranza dei casi in più.

Purtroppo anche malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson possono causare una perdita di peso.

Le malattie più frequentemente correlate con una perdita di peso sono quelle dell’apparato digerente. Soprattutto nei giovani la difficoltà ad aumentare di peso o una perdita di peso possono essere causate dalla celiachia, ovvero dall’intolleranza al glutine, che spesso si manifesta senza alcun disturbo intestinale ma con sintomi molto aspecifici come un’anemia o una dermatite erpetiforme. Ovviamente anche le malattie autoimmuni intestinali, quali il morbo di Chron o la rettocolite ulcerosa si manifestano con una perdita di peso, però queste sono sempre accompagnate da sintomi di malassorbimento quali la diarrea.
Talvolta ci possono essere delle cause ormonali. Ad esempio, un diabete scompensato nell’adulto o l’improvvisa perdita di peso in un giovane, associata ad un aumento della sete e della necessità di urinare, può essere causata dall’insorgenza di un diabete insulino-dipendente. Anche l’eccessiva attività della tiroide - ipertiroidismo può far perdere peso, legato non solo alla perdita di grasso ma anche di massa muscolare.

Una perdita di peso immotivata ed improvvisa, soprattutto nell’anziano, deve essere sempre indagata per escludere che possa essere stata causata da un tumore. I tumori più frequentemente associati ad un dimagramento sono quelli del colon-retto, del pancreas, del polmone, dello stomaco, della prostata nell’uomo e dell’ovaio nella donna.

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