La lettura di Dante è un atto di resistenza

di Eliana Agata Marchese

«Io leggo Dante» oggi è un atto di resistenza: la resistenza al Coronavirus che ci tiene chiusi in casa, isolati e lontani.

Ci impedisce di stringere le mani di chi amiamo, come faceva Dante con Virgilio, chiamandolo “padre”. I nostri genitori non possiamo vederli da settimane, per ragioni giustissime ma tanto dure da rispettare: vorremmo dar loro la mano. «Io leggo Dante» oggi è diventato perfino un hashtag (chissà cosa avrebbe detto il poeta, di fronte a questo strano termine), lo slogan del primo Dantedì. A mezzogiorno ci siamo trovati in un nuovo flashmob a leggere la Divina Commedia (Paolo e Francesca, uno dei canti più belli), come qualche giorno fa avevamo suonato ognuno il proprio strumento. Purtroppo siamo ancora confinati sui balconi (il contagio sembra non avere pietà), ma sempre convinti che la bellezza ci salverà.

Nel frattempo la scuola non si ferma. Andiamo avanti con la didattica a distanza, con i monitor che si spengono nel bel mezzo di un esercizio, con l’audio che va e viene, la lavagna appesa in cucina sempre troppo piccola. Chiudo un’altra mattina di collegamenti. Ripenso alle interrogazioni di latino andate bene (stiamo iniziando con le valutazioni a distanza, del tutto inedite) e mentre comincio ad annotare i voti vedo lampeggiare lo schermo: l’oggetto della mail è «Grazie». Il mittente è il Ministero dell’Istruzione. In occasione della prima giornata di Dante, ho realizzato con i ragazzi l’unico progetto possibile tra le mura di casa: il montaggio di una serie di visi che leggono il primo canto del Purgatorio, l’uscita di Dante e Virgilio dall’Inferno. Mi è costato ore notturne di lavoro (il montaggio non è il mio forte) ma lo volevo a tutti i costi pronto per il 25 marzo. Abbiamo inviato il video alla stampa, alle televisioni, ai ministeri competenti.

«Che sia un messaggio di speranza - avevo concordato con i ragazzi - e che raggiunga più gente possibile». La Ministra Azzolina ha risposto con una lunga lettera: «Ho sinceramente apprezzato il video dei Suoi eccezionali ragazzi. Come può bene immaginare, sono e sono stati giorni ardui per tutti noi e per il Paese intero, però mi creda, la viva voce dei nostri ragazzi mi aiuta tantissimo e, soprattutto, mi rincuora. Supereremo questo momento soltanto pensando e agendo come una comunità». La nostra lettura di Dante è arrivata anche al Ministero Beni e Attività Culturali.

Il video è sul canale YouTube ufficiale del MiBACT (oltre che sul nostro sito). Condivido tutto con gli studenti - in questi giorni viviamo di condivisioni - e sento le loro reazioni entusiaste: «Grazie, prof, per averci dato questa bellissima opportunità».

E pensare che ad un certo punto m’era venuta la tentazione di lasciar perdere: in tempi di isolamento è già abbastanza complicato gestire l’ordinario. Ma la nostra voce può arrivare lontano, anche se il virus ci chiude in casa. Finisco di riportare sul registro i voti di latino e penso che, tornati alla scuola vera, continueremo a leggere Dante ogni giorno, dalla terza alla quinta. Gli studenti sono avvertiti.

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