Norma ad hoc per i rimborsi ai partiti

Il Patt e la Lista Divina esclusi dai contributi per le spese elettorali per le elezioni provinciali del novembre 2008, per non aver presentato in tempo o in modo completo la domanda di rimborso, avranno il loro bel gruzzolo di soldi. Una norma ad hoc, inserita in un decreto legge del governo, ha allungato i termini di presentazione delle domande consentendo ai partiti «fuorilegge» di mettersi in regola. Così nelle casse delle Stelle Alpine arriveranno per il biennio 2009-2010 quasi 80 mila euro e in quelle della Civica filoleghista oltre 35 mila euro

TRENTO - I comuni mortali che si svegliano tardi nel presentare una domanda di contributo o per un concorso, un appalto o qualsiasi altra cosa, arrivando oltre i termini, devono rassegnarsi a restare a bocca asciutta e fare mea culpa per non aver fatto le cose come si deve e per tempo. I partiti no. Per loro c'è sempre una via d'uscita anche perché le leggi le fanno loro: i politici. E quando serve se le fanno su misura. È quanto accaduto, ad esempio, per i rimborsi delle spese per le elezioni che si sono tenute nel 2008: le politiche e per il Trentino e l'Alto Adige, e alcune altre regioni, anche le elezioni provinciali. L'anno scorso l'Ufficio di presidenza della Camera dei deputati aveva infatti dichiarato «decaduti», che vuol dire escluso dal riparto del rimborso elettorale la Svp, per le politiche 2008, e il Patt, la Lista Divina e la Ual per le elezioni provinciali di novembre per non aver presentato in tempo o in modo completo la domanda di rimborso. Il Patt aveva così perso nel 2009 la prima rata di rimborsi (i soldi vengono dati ogni anno per cinque anni) che era di oltre 34 mila euro, la lista Divina 17.300 euro e la Ual 4.700 euro. Ma niente paura. Per permettere ai partiti sbadati o ritardatari (c'erano anche altri partiti di altre regioni) di non perdere quei rimborsi elettorali, è stato inserito un articolo nel decreto-legge 194 del governo del dicembre scorso, convertito dalla legge 25 del 2010 che ha riaperto i termini per presentare le domande di rimborso per le elezioni del 2008 fino al 29 gennaio 2010. Ovviamente, questa volta i partiti esclusi ce l'hanno fatta a presentare una domanda corretta (escluso la Ual che non l'ha presentata e quindi resta decaduta) e dunque sull'ultima Gazzetta ufficiale del 29 luglio è stato pubblicato il decreto del presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, che riammette Lista Divina, Patt, Svp (quest'ultima per i rimborsi delle politiche 2008) e gli altri alla ripartizione dei rimborsi elettorali con il pagamento anche delle quote arretrate perse del 2009. E pensare che la legge 1999 sui rimborsi elettorali, che era scaturita dal referendum che in teoria aveva abolito il finanziamento pubblico ai partiti, richiede solo il minimo sforzo di presentare almeno la domanda di rimborsi per avere i soldi pubblici, che per altro vengono quantificati non sulla base delle effettive spese sostenute nella campagna elettorale ma sul numero di voti ricevuti alle elezioni dalla lista.

Luisa Maria Patruno

(Articolo completo sull'Adige in edicola)

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