Apss e infermieri: “Approccio fermo e rigoroso contro gli operatori che non si vaccinano”
Il direttore generale facente funzioni dell’Azienda Antonio Ferro si è incontrato ieri con il vertice dell’Ordine delle professioni infermieristiche provinciali: “Ottimo confronto”
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TRENTO. Nella serata di ieri, lunedì 9 agosto, il Consiglio di direzione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha incontrato il Consiglio direttivo e i rappresentanti delle due commissioni di Albo dell’Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Trento. L’incontro rientra in una serie di appuntamenti voluti dalla direzione strategica di Apss per confrontarsi con varie istituzioni della sanità trentina e condividere linee strategiche e obiettivi della futura organizzazione sanitaria.
Nel corso della riunione i vertici dei due Enti si sono confrontati sulle priorità attuali con un focus particolare sulla professione infermieristica toccando temi quali la riorganizzazione, l’obbligo vaccinale e il ruolo della formazione universitaria alla luce della nuova Scuola di medicina.
È stata evidenziata l’importanza della figura infermieristica nell’ambito della nuova organizzazione aziendale, in particolare per quanto riguarda la presa in carico a livello territoriale delle patologie croniche, in forte integrazione con gli altri professionisti della salute e nel rispetto dell’autonomia e responsabilità di ogni singola professionalità e nell’esclusivo interesse della tutela della salute della persona e della sua famiglia.
Il direttore generale facente funzioni di Apss Antonio Ferro ha affermato: «È stato un incontro molto proficuo in cui è emersa volontà di intenti e l’impegno a lavorare insieme. Con l’Ordine delle professioni infermieristiche abbiamo convenuto sull’importanza, in un contesto complesso come quello sanitario, di perseguire un approccio multiprofessionale in cui ogni componente dell’organizzazione possa dare il proprio contributo in termini di ascolto, progettazione e miglioramento. Abbiamo altresì condiviso un fermo e rigoroso approccio nei confronti degli operatori che non intendono vaccinarsi».