Scuola dell'infanzia, fronte del no all'apertura estiva: "Per i bambini sono troppi 11 mesi"
Continuano in Quinta commissione le audizioni sulla riforma della scuola e dei servizi all'infanzia 0-6 anni. Pareri discordanti ai ddl Masè e Parolari. Il no degli insegnanti
PROTESTA Materne aperte a luglio: ribadito il no degli insegnanti
NODO Apertura a luglio delle scuole dell’infanzia, no di 200 genitori
TAGESMUTTER Appello alla Provincia: ci dia un segnale di attenzione
TRENTO. Si intensifica il dibattito in Quinta Commissione sulla riforma del sistema educativo 0-6 anni in Trentino. Durante le audizioni presiedute da Christian Girardi e Michele Malfer, sono emerse posizioni fortemente contrastanti sui disegni di legge attualmente in esame. Il Consiglio del sistema educativo provinciale, in rappresentanza degli insegnanti, ha espresso un netto rifiuto ai ddl Masè e Parolari, sostenendo invece le proposte Lupi e Degasperi.
"Non si può destrutturare la scuola dell'infanzia", hanno dichiarato Giulia Bortolotti e Saida Rossetto, rappresentanti del Consiglio. "La fascia 0-3 ha bisogno di tempi, spazi e materiali diversi. La fascia 3-6 è proiettata alla scuola “dei grandi”, non indietro verso i bambini più piccoli".
Particolare opposizione è stata espressa contro l'apertura delle scuole a luglio: "Per i bambini così piccoli sono troppi 11 mesi. Non si deve guardare al bisogno dei genitori", ha sottolineato Bortolotti. "Siamo insegnanti, non baby sitter", ha aggiunto Rossetto con fermezza.
Di parere opposto l'Associazione Co.E.S.I. (Comunità educative scuola infanzia), che ha espresso apprezzamento per i ddl Masè e Parolari. Il direttore Alessandro Laghi ha definito "anacronistico" il ddl Lupi e "non sufficientemente approfondito" quello di Degasperi.
Anche la Federazione provinciale scuole materne ha mostrato apertura verso le proposte di riforma, evidenziando l'importanza di mantenere un riferimento alle leggi esistenti e trovando positiva la cornice di sperimentazione.
I Comuni di Trento e Rovereto, con un intervento congiunto, hanno sottolineato che "il nido non è un servizio a richiesta e in base alla disponibilità, ma deve essere assicurato a tutti. Lo 0-6 è un'opportunità sociale". La vicesindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli ha però precisato: "I servizi 0-3 e 3-6 devono mantenere una loro identità per le diverse età dello sviluppo".
La consigliera Lucia Maestri ha invitato a guardare oltre la staticità: "Dobbiamo sperimentare e dare corpo a una legge 0-6 che a livello nazionale ha trovato una sua declinazione legislativa. Se non vogliamo subire questa evoluzione, dobbiamo governarla".
La signora Lupi, promotrice del ddl di iniziativa popolare per la cancellazione dell'apertura a luglio, ha annunciato l'intenzione di richiedere un'audizione pubblica a supporto della sua proposta.
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane, con l'obiettivo di trovare un equilibrio tra le esigenze pedagogiche dei bambini e le necessità organizzative delle famiglie.