TRENTO. Il concertone di Vasco Rossi di stasera, 20 maggio 2022, a Trento, sarà la tappa zero del nuovo tour del rocker, che riprendo il filo dopo il "VascoNonStop Live 2019".
In quell'occasione, in tempi pre-pandemia, tra maggio e giugno 2019, la data zero fu organizzata a Lignano Sabbiadoro il 27 maggio, preceduta il giorno prima dall'evento sound-check.
Esattamente una settimana prima delle date trentine.
Dal 6 al 12 giugno 2019 Vasco Rossi fu protagonista allo stadio San Siro di Milano.
"Sei volte allo stadio San Siro, non lo aveva mai fatto nessuno. Neppure Vasco Rossi", sorrideva. Gli occhi azzurri sono nascosti dietro lenti specchiate d'oro ma mentre pronuncia questa battuta è tutto il volto a illuminarsi.
Vasco, "l'unica rockstar italiana" (come ripete a se stesso sorridendo) aveva presentato a Milano il nuovo tour dei record.
"Non mi sarei mai aspettato - commentò - di arrivare a tanto, non immaginavo neppure un decimo del successo ottenuto. E invece guardatemi, sono ancora qui, sono vivo e sto anche bene", rassicurava il giorno prima della partenza di 'Vasco Non Stop Live 2019', sei concerti allo stadio di Milano (1, 2, 6, 7, 11 e 12 giugno) e due appuntamenti a Cagliari (il 18 e 19 giugno), una scaletta di 29 canzoni.
Erano passati 29 anni dalla prima volta a San Siro, era il 10 luglio 1990 e quel pezzo di storia si chiamava 'Fronte del palco'.
"Quell'anno ci fu la rivoluzione copernicana dei concerti in Italia, prima di allora solo gli stranieri come Bob Marley avevano riempito gli stadi, a noi toccavano i palasport o, al massimo, le curve. E poi feci 75mila persone. Posso dire di aver fatto costruire io il terzo anello. Invece per questo tour abbiamo venduto quasi tutti i biglietti in un'ora. Incredibile".
Da quel 1990 il Paese si è trasformato, perfino la disperazione ha un'altra faccia. "Ora mi sembra più cupa, senza speranza - racconta -. O forse sto semplicemente invecchiando e vedo le cose diversamente. Per il resto sono uguale, con le stesse paure e ansie di allora".
Una cosa però è cambiata, la vita spericolata ha fatto posto a quella sana, trascorsa in parte a Los Angeles, dove il sabato è solito organizzare una festicciola con amici: "Vado a letto presto, chi lo avrebbe mai detto".
Proprio lui, quello che nel 1981 cantava l'inno di chi andava a letto la mattina presto e si svegliava con il mal di testa. Eppure lì, dall'altra parte dell'Oceano, Vasco può finalmente essere un uomo come tutti.
"Il mio lusso è diventare nessuno, così posso finalmente guardare le persone senza essere fissato. In Italia, quando vado in qualche posto, dico sempre 'sono in rappresentanza del mito'".
Non è stato sempre così, Vasco non dimentica gli anni - tanti - in cui "i giornalisti mi hanno preso a schiaffi", anni in cui la stampa lo ha trattato come un reietto, uno da evitare.
È diffidente, misura le parole delle risposte, affida i suoi pensieri alle canzoni e la scaletta del concerto è un monologo di due ore e mezza.
Canta anche "Buoni o cattivi", due categorie che Vasco conosce e ha raccontato bene.
Ma evita di rispondere a chi gli chiede quali siano i cattivi di oggi: "Lo sappiamo tutti, io non faccio politica".
Nota a margine del tour 2019, le polemiche e un confronto legale riguardante le date di Cagliari.
Anche in Sardegna fu grande entusiasmo tra i fan, pienone sotto il palco, ma anche in alberghi e ristoranti.
Tuttavia, secondo Sardegna Concerti, referente della Live Nation (produttore del tour) per l'isola, l'accoglienza della città di Cagliari fu "pessima, soprattutto a livello istituzionale".
Le lamentele furono diffuse mediante una lunga lettera aperta indirizzata al sindaco di Cagliari.
Sotto accusa però non è direttamente il primo cittadino, proclamato eletto solo dopo lo show del 18 e 19 giugno 2019.
Sul banco degli imputati ci sono l'istituzione Comune e la Fiera, ente proprietario dello spazio che ha ospitato il doppio concerto. E la sentenza di Sardegna Concerti è di condanna: troppe richieste, anche economiche, agli organizzatori che avrebbero già fatto sapere "mai più in Sardegna".
Il problema? Il costo della concessione: Live Nation aveva posto come condizione - riferiva sempre Sardegna Concerti - di non dover sborsare un euro. Tutto ora andrà in mano ai legali.
Poi il nodo sicurezza: gli organizzatori sarebbero stati costretti a una spesa imprevista di 17.500 euro perché sarebbe stata richiesta la presenza di un presidio medico avanzato e di 13 ambulanze medicalizzate. "A San Siro erano sei", denuncia Sardegna Concerti.
Anche il Comune aveva le sue colpe: disagi per i parcheggi dei Tir e spese per i costi della polizia locale.
"L'esperienza del Vasco Rossi tour - disse all'epoca Massimo Palmas di Sardegna Concerti - ha messo a nudo la totale mancanza di un'opera di coordinamento e di indirizzo da parte di chi questo ruolo doveva esercitare, ovvero il Comune di Cagliari. Per evitare che la nostra città venga nuovamente cancellata dopo esservi appena rientrata dal circuito dei grandi concerti, ci auguriamo vivamente che questo macroscopico vuoto possa essere rapidamente colmato per le future occasioni".