La versione unplugged di "Montagne Migranti" giovedì 13 agosto al Teatro Capovolto di Trento

di Fabio De Santi

Un lungo viaggio per il mondo, umano e musicale, in cui un immaginario emigrante Trentino-Tirolese dei primi del ‘900, Ferruccio, si trova a dover emigrare dal Tirolo per necessità, viaggiando per le Americhe, l'Europa, la Russia, l’Asia e persino l'Africa. E' questo il filo conduttore, legato alla memoria della canzone alpina di "Montagne Migranti (unplagghed)" lo spettacolo di Miscele d'Aria Factory in scena domani sera, alle 21.30, al Teatro Capovolto in Piazza Battisti. Ideato nel 2008 nella versione di musical multimediale, prodotto in collaborazione con il Film Festival di Trento e con la regia teatrale di Maurizio Nichetti, lo spettacolo viene ora riproposto da Miscele d'aria Factory (Mariano De Tassis e Carlo Casillo) in una versione unplugged, certamente più intima ed immersiva (anche grazie alla possibilità di ascoltare in cuffia wireless), ma altamente suggestiva.

 

Lungo il suo lungo pellegrinare, alla ricerca di fortuna ed avventure, Ferruccio porta con sé i suoi ricordi, i suoi sogni di emigrante, una roccia delle sue amate Dolomiti per mantenere viva la memoria delle sue radici e, soprattutto, le sue amate canzoni di montagna. Così, nella mente e nel cuore del protagonista, le canzoni ad ogni tappa del viaggio si trasformano, si contaminano degli stili, dei colori, delle tradizioni di quei luoghi lontani: “Merica merica” diventa una samba brasiliana, “Entorno al foc” un country americano, “La villanella” una balcanica russa, “La Valsugana” un canto etnico africano e così via. Uno spettacolo che si rivolge ad un'ampia platea, in cui la storia del viaggio avventuroso per il mondo del migrante Ferruccio e delle sue canzoni senza tempo e limiti di spazio, chiusura e limitazioni, racchiude una metafora perfetta del desiderio di tutti noi di viaggiare liberi, quanto meno con la fantasia.

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