Lagarina Jazz Festival ai «live» non si rinuncia: ecco il programma

di Fabio De Santi

 Lagarina Jazz uno dei festival più importanti dell’estate trentina non rinuncia alla sua proposta musicale anche in questa estate cosi difficile per la programmazione di eventi live. Pur in una forma ridotta quindi con meno concerti «Lagarina Jazz» tiene accesi gli amplificatori con una serie di appuntamenti nei primi giorni di settembre.

Martedì 1 settembre, alle 18, inaugurazione affidata al set di Mirko Vezzani pianoforte e Margherita Raffaelli voce, al Montura Alp Station di Isera.

In serata, alle 21, nel Cortile di Palazzo Libera a Villa Lagarina, le note saranno quello del progetto Stef Giordi & Connected. Un trio nato dall’idea di miscelare il sound del nu jazz, le sonorità urbane del jazz newyorchese e del funk, i poliritmi della musica latina. Una band alla ricerca di sfumature timbrico-ritmiche sofisticate, dentro un groove poliritmico di forte impatto. L’organico strumentale, che affianca la chitarra e i sintetizzatori di Stefano Giordani, il basso elettrico e synth di Roberto Zecchinelli e la batteria di Matteo Giordani, genera un sound ricco di direzioni e varianti, terreno fertile per la sperimentazione timbrica e l’utilizzo di ritmi stratificati.

Mercoledì 2, sempre alle 21 nella stessa location di Villa Lagarina, spazio al duo formato da Simone Graziano, pianoforte e Dan Kinzelman, sax tenore. Il duo scaturisce dalla formazione Frontal, fondata una decina di anni fa dal pianista fiorentino, che lo scorso anno ha pubblicato l’album «Sexuality», ritenuto uno dei musicisti più rappresentativi della propria generazione. Il sassofonista e clarinettista Dan Kinzelman, di origini statunitensi, dopo le prime esperienze importanti al fianco di Joe Lovano, James Moody, Dave Liebman, si trasferisce in Germania per poi stabilirsi in Italia nel 2005, collaborando anche con Enrico Rava e Mauro Ottolini.

Venerdì 4, alle 21 nel Giardino della Casa del Vino di Isera, concerto del Til Cage Flute Quintet formazione che unisce Giulio Visibelli, Carlo Nicita, Emilio Galante flauti, Luca Gusella e Tito Mangialaio Rantzer. L’inedita formazione di tre flauti, vibrafono e contrabbasso è un omaggio al flauto nel jazz con un repertorio interamente scritto da autori italiani fra i quali Enrico Intra, Giovanni Venosta, Claudio Fasoli, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea e Carlo Cattano oltre al misconosciuto flautista italo-fiammingo Til Cage, qui riscoperto. F.D.S.

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