The Artist is (Not) Present / Il teatro che non c'è: da aprile a giugno allo Spazio Off di Trento

di Fabio De Santi

Un'iniziativa per far riflettere sul valore della compresenza fisica di attori e spettatori attraverso l’assenza imposta dalle restrizioni anti-Covid. E’ quella sotto la sigla di “The Artist is (Not) Present / Il teatro che non c'è'” prevista da aprile a giugno allo Spazio Off di Trento. Se l'emergenza sanitaria evolverà in maniera positiva portando il Trentino in zona gialla verranno proposti in mostra ogni due settimane scenografie, costumi, oggetti, copioni, foto e altri materiali provenienti dagli spettacoli prodotti allo Spazio Off. “Vogliamo - spiega Daniele Filosi di Spazio Off - dopo oltre un anno di sostanziale impossibilità di offrire e fruire di spettacoli dal vivo, rispondere in modo creativo, originale e anche provocatorio alle limitazioni e alle restrizioni pandemiche che hanno di fatto ‘congelato’ ogni attività teatrale e culturale in presenza”.

Alla basa di “The Artist is (Not) Present / Il teatro che non c'è'” si può porre un interrogativo: “Se la compresenza di attori e attrici da una parte, e spettatori e spettatrici dall'altra sono l'essenza e la linfa vitale stessa del teatro, cosa accade se in uno spazio teatrale e culturale come Spazio Off viene allestito uno spettacolo – con scenografia, costumi, oggetti, luci e suoni - senza però che attori e attrici possano ‘agire’ e far vivere con la loro presenza, assieme a quella degli spettatori, quei materiali?”. Per due settimane alla volta, verrà allestito nella piccola sala teatrale di via Venezia 5, zona Port’Aquila, a Trento, il set completo di una selezione di sei spettacoli ideati, prodotti e realizzati negli ultimi dieci anni allo Spazio Off: scenografia, costumi, oggetti di scena, oltre alle luci e i suoni, il tutto arricchito da contributi audio e video. Inoltre, in foyer. verranno esposte fotografie, bozzetti di scena, disegni e progetti di scenografia e costumi, copioni originali, materiali di lavoro, locandine, manifesti. <Una sorta di Wunderkammer . sottolinea Filosi -  del teatro ‘congelato’ dalla pandemia, per riflettere sul significato dell’assenza della relazione insostituibile in presenza di attori e spettatori – nucleo fondante dell'esperienza teatrale stessa - e per ripercorrere dieci anni di produzioni e spettacoli teatrali che hanno segnato la storia dello Spazio Off, e i cui materiali sono custoditi nel nostro magazzino>.

La sigla “The Artist is (not) present” ricalca  la performance del 2010 di Marina Abramovic al MoMA di New York, quando l'artista serba è rimasta seduta 6 giorni su 7, e per 7 ore al giorno per circa tre mesi, nella hall del museo a disposizione di chiunque volesse sedersi di fronte a lei ed entrare in una relazione di sguardo reciproco, occhi negli occhi, senza altri dispositivi, oggetti o mediazioni. “Il nostro progetto – conclude Daniele Filosi - è invece esattamente l’inverso, mancando purtroppo la dimensione relazionale e di compresenza tra esseri umani, tipica e fondamentale nell’atto teatrale stesso. Questo è esattamente ciò che è mancato in questi mesi di chiusura degli spazi culturali e di spettacolo in particolare: agli attori e alle attrici di poter salire su un palco, muoversi, parlare, sudare, sbagliare; alle persone di condividere assieme il rito della visione collettiva e condivisa di qualcosa tanto effimero quanto potente come una performance teatrale”. In caso di zona gialla per tutto o parte del programma, l'accesso sarà consentito dal martedì al venerdì dalle 18 alle 21, come per una normale mostra d'arte o per un museo, a una persona alla volta, per un tempo massimo di 15 minuti, solo su prenotazione, e con offerta libera a discrezione dell’utente.

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