A trent'anni dalla sua morte un festival renderà omaggio al grande Ugo Tognazzi

Un uomo “e un artista libero, di grande onestà intellettuale nel suo lavoro come nella vita, che ha avuto sempre il coraggio di rischiare, e capace spesso di anticipare i tempi “. Sono fra i tratti con i quali Gianmarco Tognazzi descrive all’ANSA il padre Ugo Tognazzi scomparso trent’anni fa. Un anniversario che ha ispirato “Ugo Pari 30”, evento speciale che dal 21 al 23 agosto a Torvaianica - Comune di Pomezia (che insieme alla famiglia ha voluto l’iniziativa), renderà omaggio all’arte e le passioni del grande attore, fra cinema, fotografia, cucina, e convivialità, grazie anche alla partecipazione di tanti amici. Una rassegna curata dai figli di Tognazzi, Ricky, Maria Sole, Gianmarco e Thomas Robsahm.

L’appuntamento sarà poco lontano da quel Villaggio Tognazzi (chiamato così, non perché di proprietà del grande attore, ma perché lui ne era l’ospite più illustre con la sua casa delle vacanze; un’identificazione diventata nel tempo tanto condivisa da portare a un cambiamento di toponomastica) che è stato anche luogo in estate dal 1966 per 25 edizioni del Torneo Tognazzi di tennis. In campo c’erano attori, registi, sceneggiatori, firme del giornalismo e altri vip assortiti, per aggiudicarsi l’ambito scolapasta d’oro.

“Vorremmo ricreare anche il torneo, in occasione del centenario della nascita di Ugo, nel 2022 - spiega Gianmarco Tognazzi -. anche se non sarà una cosa gigantesca come il torneo di papà, che era cresciuto tanto da diventare ingestibile”. Con questa prima edizione della rassegna, “che abbiamo un po’ ridimensionato per il covid, inizia un percorso che vorremmo proseguire di anno in anno”.

La tre giorni si apre con la proiezione di «Ritratto di mio padre» di Maria Sole Tognazzi, “che ha raccontato Ugo a 360 gradi”. Il secondo giorno sarà proposto «Amici miei» “anche per rendere omaggio a tutti gli amici di Ugo legati anche a quei luoghi, dal gioielliere Ettore Costa che ha creato lo scolapasta d’oro al benzinaio. Mio padre aveva questa capacità unica di essere così normale e trasversale”.

Poi “quello è un film, che è arrivato anche alle nuove generazioni, perché la supercazzola la vediamo fatta quotidianamente dai politici al popolo” scherza Tognazzi.

Il terzo giorno trionfo cinematografico / culinario con «L’anatra all’arancia» che celebra anche la profonda amicizia con Luciano Salce e «La Grande abbuffata» di Ferreri, “uno dei film girati da Ugo che hanno realmente anticipato i tempi - sottolinea l’attore -. Oggi emerge come critica feroce alla società dei consumi”.

«Ugo pari 30» sarà arricchito da una mostra cinematografica ‘diffusa’ per la città dedicata a Tognazzi, di cui faranno parte anche alcune immagini “della bellissima mostra dedicata da Emanuele Salce a suo padre”. Tra le chicche della rassegna ci sarà anche la premiazione del migliore attore di commedia dell’anno. Inoltre dal primo al 23 agosto alcuni ristoranti del territorio riproporranno le ricette ideate da Ugo Tognazzi, dal risotto al melone allo stinco di santo. “Nello spirito di papà abbiamo detto ai vari ristoratori solo di divertirsi a reintepretare le ricette nel modo che volevano - dice Tognazzi -. E’ la cosa che avrebbe reso più felice Ugo”.

Nel trentennale della morte, pensa arriverà anche l’omaggio di qualche grande festival? “Io per natura non mi aspetto mai nulla - risponde Gianmarco -, Se verrà ben venga, se non ci sarà non sarebbe una novità”. Questo è un Paese “che non brilla per la capacità di tramandare la propria cultura. Anche per questo vogliamo dare continuità alla nostra iniziativa”.

Oggi tanti ragazzi “non conoscono Tognazzi, come non conoscono tanti altri maestri del nostro cinema. E non è certo colpa loro, è un problema di formazione, che si sarebbe dovuto forse affrontare decenni fa. Non ci si è preoccupati di offrire gli strumenti per far passare di generazione in generazione questa parte di patrimonio culturale, ne’ mi pare d’altronde questa sia mai stata una questione nell’agenda di nessun governo”.

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