Christian De Sica compie 70 anni: da figlio d'arte a protagonista del cinema italiano

Oggi Christian De Sica compie settant’anni. Un traguardo importante, con bilanci di una vita e di una carriera probabilmente già fatti, ma anche con il desiderio di avere qualcosa ancora da dire. C’è un grande sogno nel cassetto di Christian, figlio di Vittorio, ed è quello di raccontare una delle tante storie attorno a suo padre, regista da quattro premi Oscar.
Un film sulla lavorazione de «La porta del cielo», uno dei film meno ricordati della coppia De Sica - Zavattini, in realtà il più complesso e per molti versi moderno, la cui lavorazione fu difficilissima. Christian sono anni che cerca di portare sullo schermo questa storia, non ci è ancora riuscito.
Una delle tante sorprese che riserva questo figlio d’arte, con un padre complesso e ingombrante, una madre attrice, Maria Mercader, sorella di Ramon, l’assassino di Trotskij nel 1940, una vita passata nel cinema, dalle vacanze da ragazzo con la famiglia Rossellini, in compagnia di Isabella, con cui fu anche fidanzato, al matrimonio con Silvia Verdone, sorella di Carlo e figlia di Mario, uno dei più grandi critici e storici del cinema italiano. La vocazione artistica comincia presto, al cinema affianca la passione per la musica, e probabilmente il giovane De Sica è stato uno dei pochi attori italiani ad avere un’anima americana, con il costante desiderio di voler portare un po’ di Broadway sul Tevere.
Quasi cinquant’anni di carriera, di cui però il grande pubblico ricorda solo i quasi quaranta tra i cinepanettoni, nella maggior parte in coppia con Massimo Boldi, sodalizio che si è rinnovato quest’anno con «In vacanza su Marte». Ma per quanto importante nell’economia dell’industria cinematografica italiana, questo è solo un pezzo della carriera di Christian De Sica, a cui finalmente a settant’anni dovrebbero essere riconosciuti molti meriti.
Attore che ha lavorato sin da giovanissimo con registi di talento, da Pupi Avati a Salvatore Samperi, e nel dimenticato, ma profetico, Grog di Francesco Laudadio, satira sul potere e sui mass media. Sapeva scegliere bene i suoi ruoli, anche nelle commedie più popolari. Carlo Vanzina gli cuce addosso una serie di ruoli magnifici da Sapore di mare a Vacanze di Natale a Yuppies, prototipi cialtroneschi di diversi momenti della storia italiana, dal boom alla Milano da bere. Così come il Don Buro di Vacanze in America è una macchietta indimenticabile.
Uno dei momenti più belli della sua carriera glielo regala Carlo Verdone, in Compagni di scuola, il suo Tony Brando è un personaggio tragico che lui vira in grottesco, lasciandogli addosso una dignità straordinaria con una sensibilità da attore di razza. Ecco, è questo che troppo spesso si è dimenticato di Christian De Sica, che è un attore di altissimo livello. Lo ha dimostrato, in tempi recenti, in ruoli da comprimario, come in «The Tourist», mediocre thriller con Johnny Depp e Angelina Jolie.
Ha fatto ridere di gusto gli italiani e anche solo per questo bisogna essergli grati.

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