Mostra castello di Caldes Sgarbi polemico con Manica

«Una polemica paradossale. Ho sottolineato il fatto che il Mart è un grande museo ed è dotato di collezioni private importanti di cui si fregia e che il Mart paga. Per cui, che qualche consigliere che prende 10.000 euro al mese abbia fatto la solita interrogazione perché si è finanziata una mostra con una cifra molto inferiore a quella con cui si finanzia il Festival dell’economia...».

Lo ha detto il presidente del Mart di Rovereto, Vittorio Sgarbi, parlando alla presentazione della mostra dedicata alla collezione Cavallini-Sgarbi, che si terrà al castello di Caldes dal 6 giugno al 3 novembre.

Sgarbi ha risposto alle questioni sollevate, con una interrogazione, dal consigliere provinciale del Pd, Alessio Manica, che aveva chiesto conto di un accordo con il quale la Provincia di Trento si impegna a sostenere l’organizzazione di una mostra con le opere della Fondazione Cavallini Sgarbi con un contributo di 100.000 euro.

Manica, inoltre, ha chiesto alla Giunta se esiste una qualche correlazione tra l’incarico (gratuito) di presidente del Mart recentemente assegnato a Vittorio Sgarbi e l’organizzazione di una mostra con le opere Fondazione Cavallini Sgarbi.

«Io non devo essere difeso - ha proseguito Sgarbi - ho fatto una cosa in coincidenza ma senza nessun rapporto con il ruolo di presidente del Mart, esponendo una collezione della mia famiglia, che è vincolata dallo Stato, dopo il Messico, la Spagna ed il castello di Ferrara, anche al castello di Caldes, come si era deciso due anni fa. Per cui l’idea di una polemica su questa cosa mi sembra inopportuna e fondamentalmente sbagliata.

Per un patrimonio che ha un riconoscimento dello stato ed è costituito da tanti quadri importanti. Non capisco la polemica. Se uno propone una collezione riconosciuta in tutto il mondo sarebbe giusto ringraziare, non mi pare che ci siano stati presidenti del Mart che abbiamo dato le loro collezioni per essere viste. E quando le opere d’arte sono importanti non c’è distinzione tra pubblico e privato, tanto che lo Stato ha vincolato la mia collezione nella sua integrità, cioè 500 opere, e 80 di queste saranno dal 6 giugno a Caldes», ha concluso il presidente del Mart.

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