Il libro di Casagrande: storia dei bambini-schiavi dall'Alto Adige alla Svevia

Un racconto che oscilla tra il romanzo storico e un viaggio nella memoria, ma con pagine cariche di emozioni che lasciano nel lettore una traccia forte perché è una storia che ricorda le pagine di denuncia di Charles Dickens trateggiate in Oliver Twist o in David Copperfield. È I bambini di Svevia di Romina Casagrande (nella foto), scrittrice meranese (ha 43 anni) che ha trovato la sua dimensione letteraria in una vicenda che ha saputo esaltare la sua scrittura.

La vicenda era oscura ai più, tenuta nascosta in val Venosta e meritoriamente Casagrande la illumina: è la storia di centinaia, migliaia, di bambini che dal Sudtirolo per secoli, da marzo a novembre ogni anno, finivano in Svevia, in Baviera a fare i braccianti agricoli o le domestiche, venduti in realtà come schiavi con la copertura complice di associazioni ecclesiali che organizzavano il viaggio - terribile attraverso i monti - e la collocazione nelle famiglie di arrivo. Molti di loro non tornarono più, morti per la stanchezza, le violenze, le brutalità a cui erano sottoposti. Molte ragazzine tornavano, ma incinte, stuprate.

Romina Casagrande utilizza la voce della protagonista, Edna per farne un grande racconto di tristezza e di umanità dolente. Ha ricostruito molte cose con documenti reali, facendone uscire un quadro vivo, drammatico e umano. Una umanità brulicante, una massa di bambini a cui è stata rubata l’infanzia, a cui sono stati rubati i sogni, con l’alibi della povertà. Perché certamente c’erano famiglie non in grado di sostentare tutti i figli, ma chi ha organizzato tutto e a lungo che scusanti può avere? Tanto più che la tratta dei bambini ha radici antiche, ma è andata avanti illegalmente anche nel Novecento. Quale persona può dichiararsi “uomo”, macchiandosi di colpe simili nei confronti di bambini?
Non è il primo libro di Romina Casagrande, questo, ma è quello della sua maturità letteraria e le ha fatto trovare la strada per esaltare le sue qualità che emergono in una lingua padroneggiata, vivida che lenisce il dolore creato dall’infanzia violata dei bambini di Svevia.

Romina Casagrande, I bambini di Svevia, Garzanti, 400 pagine, 18,60 euro

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