Camilleri e Montalbano, il 16 luglio nelle librerie «Riccardino» romanzo definitivo sul commissario

Arriverà in libreria il 16 luglio l'attesissimo Riccardino , il romanzo finale della lunga e amatissima serie del «commissario Montalbano» che per volontà di Andrea Camilleri esce postumo. A un anno dalla morte del maestro di Vigàta, avvenuta il 17 luglio 2019, la casa editrice Sellerio ne onora così la memoria.
Il primo capitolo - che è già ora disponibile sul sito della casa editrice sellerio.it - è stato letto in una straordinaria anteprima, domenica 17 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino Extra, un'edizione "virtuale" solo online a causa dell'emergenza sanitaria, da Antonio Manzini , amico, allievo e in qualche modo considerato anche da molti critici l'erede di Camilleri con il suo personaggio del vicequestore Rocco Schiavone.

Tra le sorprese del romanzo di Camilleri che i lettori troveranno nelle nuove pagine un'operazione letterariamente ardita, ovvero il "confronto-scontro" tra il commissario Montalbano e il suo alter ego letterario e televisivo: quando arriva sul luogo dell'omicidio, trova tutti affacciati, «pariva la festa di San Calò». Nel «dialogo aereo tra i balconi» qualcuno lo indica, lo riconosce. «C'è il commissario Montalbano». «Ma quello della tv?» chiede qualcuno.
«No, quello vero», risponde qualcun altro. E a Montalbano iniziano a "firriare i cabasisi": tutto era cominciato quando aveva raccontato una delle sue indagini «a uno scrittore locale», «tale Camilleri», una «gran camurria d'uomo» che ne aveva fatto un romanzo, «ma siccome in Italia leggono quattro gatti», quel primo libro non aveva fatto rumore. Aveva poi tratto dai suoi racconti altre storie gialle, in una «lingua bastarda», che avevano avuto un successo enorme, anche all'estero, ed erano state trasposte in tv. «ora tutti lo acconoscevano e lo scambiavano per quell'altro», il suo doppio pirandelliano, l'attore «che non gli assomigliava ed era di 15 anni più giovane».

Insomma, un romanzo nel segno anche dell'ironia, marchio di fabbrica del successo planetario di Camilleri, che in questo modo spunta di nuovo di lì a poco, quando Montalbano torna in commissariato e Catarella gli dice che ha chiamato «il professore Cavilleri». «Camilleri», lo corregge - come deve fare al solito di fronte alle continue storpiature del piantone - il commissario Montalbano.
«Digli che non ci sono» la risposta lapidaria. Il resto è tutto da leggere.

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