Settant'anni di Charlie Brown, Snoopy e tutta la banda dei Peanuts

NEW YORK -  Sono passati esattamente 70 anni dalla loro prima uscita pubblica lo scorso 2 ottobre, in pieno Lockdown, che chissà come avrebbero vissuto Charlie Brown, Snoopy e tutta la banda dei Peanuts di Charles Schulz, di cui ci possiamo immaginare una nevrastenica Lucy costretta a star chiusa in casa con Linus aggrappato alla sua coperta e invece un serafico Schroeder chino sul suo pianoforte e immerso nella sua musica, mentre fuori Snoopy e Woodstok si godono un po' di tranquillità.

Una tribù che è un universo di sensi e vita, raccontata con ironia e umanità, così che quel quartiere di casette unifamiliari di un'indefinita periferia d'una cittadina americana diventa esemplare e parla allo stesso modo ai lettori di tutto il mondo.

Parlano con una tale ricchezza di temi e una profondità di significati nascosta da una sublime leggerezza che nel tempo i Peanuts sono stati oggetto di esegesi e studio da parte di personaggi che vanno da un semiologo come il nostro Umberto Eco a Gerald Early, docente di letteratura alla Washington University, da Elissa Schappell, insegnante di Fiction Writing alla Columbia University, a David Ulin, critico letterario del Los Angeles Times e docente alla University of Southern California, oltre a artisti e scrittori come Jonathan Franzen, Rick Moody o Jonathan Lethem, per fare solo alcuni dei 33 nomi di autori di scritti saggistici o creativi sui Peanuts, in gran parte scritti apposta per questo volume curato da Andrew Baluner e che esce ora in italiano con un chiarissimo sottotitolo: ''Charlie Brown, Snoopy e il senso della vita''.

Nella vita quotidiana di ognuna di queste figure e poi nel loro essere e interagire tutte assieme in una giostra di sentimenti universali che vanno dall'amicizia all'amore, dalla rabbia alle illusioni e le frustrazioni si avverte un malessere esistenziale, un incontro con la difficoltà e assieme lo stupore e la perseveranza del vivere.

Tra delusioni costanti e gioiose scoperte, che sono la base di una sorridente malinconia, assume la vastità di un romanzo fiume portato avanti per esattamente 50 anni (dal 2 ottobre 1950, quando uscì la prima striscia, al 13 febbraio 2000, il giorno dopo la morte di Schulz) e assieme, in ogni singola striscia, sintetico e icastico come un haiku giapponese.

Chi ha amato i personaggi di Schulz si ritroverà negli scritti di questo volume e scoprirà un mondo su cui forse non aveva mai riflettuto davvero a fondo, pur avvertendone tutto il fascino e le suggestioni.

Franzen ricorda di aver avuto un Natale di fine anni Sessanta in regalo il Peanuts Treasury, gran raccolta delle strisce quotidiane di Schulz: ''come la maggior parte dei bambini americani di dieci anni, avevo una relazione intensa e privata con Snoopy. Era un animale non-animale solitario che viveva tra creature più grandi appartenenti a una specie diversa e questa era all'incirca la medesima sensazione che io stesso provavo nella mia famiglia''. Lethem dedica a Linus un poemetto che fonde Allen Ginsberg e Schulz mescolando realtà di ''bambini del mio quartiere distrutti da storie di violenza'' e libertà del mondo dei fumetti col Grande Cocomero e spago d'aquilone ingarbugliato.

Insieme ai discorsi generali, ci sono pezzi in cui gli autori si identificano con uno dei personaggi, perché i Peanuts sono diventati l'immaginario di più di una generazione, che in essi si rispecchia e scopre con una tale valenza che, a proposito della loro comica tragedia, c'è chi (Adam Gopnik) cita Cechov e Beckett; chi (Bruce Handy) parla di personaggi archetipi e fa un paragone con la forza catartica delle fiabe; chi (Nicole Rudick) cita Walter Benjamin e l'angoscia esistenziale del Novecento oltre alla ''atmosfera emozionale di un dipinto di Rothko''; chi (Gerald Early) parla di musicalità e jazz per finire definendo i Peanuts ''una cosa cool, dove imparare da andare avanti quando le cose si mettevano male, perseverando nelle difficoltà''; chi (Umberto Eco ) parla di ''enciclopedia delle debolezze contemporanee'' capace di mostrare ''nel volto di Charlie Brown, con due colpi di matita, la sua versione della condizione umana''.

''PEANUTS'' (LA NAVE DI TESEO, pp. 406 - 22,00 euro - A cura di Andrew Baluner, traduzioni di Tiziana Lo Porto e Chiara Baffa).

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