Eddie Vedder compie 50 anni: un mito del Grunge

Eddie Vedder compie 50 anni. Nel 1984 a San Diego comincia a incidere demo e forma alcuni gruppi musicali, tra i quali i Bad Radio. In questo periodo  entra in contatto con il bassista Jeff Ament e con il chitarrista Stone Gossard. Vedder, quindi, viene ingaggiato nel gruppo; inizialmente, usa pseudonimi come Wes C. Addle o Jerome Turner.

Con l’arrivo del batterista Dave Krusen, il gruppo si trova a dover scegliere un nome: dapprima si punta su Mookie Blaylock, come il giocatore di basket omonimo, poi si arriva alla denominazione Pearl Jam, derivante dal nome della nonna di Eddie (Pearl, appunto) e dalla ricetta di una marmellata (jam) con peyote.

Eddie e compagni nel marzo del 1991 entrano in sala di registrazione per dare vita a «Ten», il loro primo disco. Realizzano, inoltre, le canzoni «Breath» e «State of love and trust», che compongono la colonna sonora del film «Singles - L’amore è un gioco», nel quale recitano anche. Il 27 agosto di quell’anno viene pubblicato l’album, che tratta argomenti come la solitudine, l’omicidio e la depressione: ne vengono estratti i singoli «Even flow», «Alive», «Jeremy» e «Oceans». Il successo si rivela immediato, con ben dodici dischi di platino, a dispetto di critiche non positive: anche il leader dei Nirvana Kurt Cobain si scaglia contro il gruppo.

Cresce anche la popolarità di Eddie Vedder, complici i quattro Mtv Video Music Awards ottenuti nel 1993. Quell’anno esce «Vs.», il secondo album dei Pearl Jam, che solo nei primi sette giorni sfiora il milione di copie vendute. Complici i singoli «Dissident», «Daughter», «Rearviewmirror», «Go» e «Animal», «Vs.» conquista sette dischi di platino, mentre il gruppo decide di diradare le proprie apparizioni in televisione.

Intraprende, tuttavia, un tour di successo stratosferico. Nel 1994 Eddie  e soci pubblicano il terzo album «Vitalogy», che nella prima settimana supera abbondantemente le 800mila copie. Tra i brani che lo compongono, «Spin the black circle» si aggiudica un Grammy Award come Best hard rock performance, mentre «Better man» arriva in prima posizione nella Billboard Mainestream Rock chart.

Segue, nel 1996, l’album «No Code», che rappresenta una rottura con il passato, tra garage rock e ballads sperimentali. Nonostante l’esordio al primo posto in classifica, «No Code» scende ben presto in graduatoria. Il ritorno alle origini si materializza nel 1998 con «Yield», che tuttavia non raggiunge nemmeno la prima posizione: in totale, comunque, supera il milione e mezzo di copie.

Nel 2000 i Pearl Jam pubblicano «Binaural», sesto album della loro carriera: titolo dovuto al fatto che alcuni brani sono realizzati con registrazione binaurale (sorta di registrazione «tridimensionale»). Inizia quindi un tour che si conclude in Danimarca al Roskilde Festival con la morte di nove persone, schiacciate tra il pubblico e soffocate sotto il palco: le date che avrebbero dovuto completare la tournèe vengono annullate.

Nel 2002 i Pearl Jam pubblicano l’album «Riot Act», mentre l’anno successivo è la volta della raccolta di B-side «Lost dogs». Dopo l’uscita del disco «Pearl Jam», nel 2006, Eddie Vedder prende parte, in un cameo in cui interpreta sè stesso, al film «Walk hard. La storia di Dewey Cox». Nel 2007 partecipa alla colonna sonora del film «Into the Wild», di Sean Penn. Nel 2009 esce «Backspacer», anticipato dal singolo «Just breathe», mentre viene ripubblicato in quattro edizioni «Ten», il disco di esordio, con tanto di mix creato da Brendan O’Brien.

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