Gabbani domani in piazza Fiera «Un salto pop verso l'ignoto»

di Fabio De Santi

Ci sarà il sold out ad attendere Francesco Gabbani domani sera, alle 21, in Piazza Fiera per il terzo e ultimo atto del Trento Summer Festival. Con il tormentone sanremese Occidentali’s Karma Gabbani ha conquistato gli italiani e anche l’estate rovente 2017 è segnata dal singolone Tra le granite e le granate. Entrambi i pezzi sono contenuti nel cd «Magellano» al centro del tour accanto ai brani del recente passato come «Amen», con il quale Gabbani nel 2016 sempre al Festival di Sanremo aveva ottenuto il «Premio della Critica Mia Martini» (sezione giovani) e il «Premio Sergio Bardotti» per il miglior testo del Festival (giovani e big), oltre a vincere la 66ª edizione del Festival nella sezione «Nuove Proposte». E Gabbani tornato all’Ariston con «Occidentali’s Karma» nel segno di una scimmia ballerina, tanta ironia, voglia di giocare, far ballare ma anche far pensare.

Gabbani, dopo Sanremo tutti l’aspettavano al varco con il nuovo disco: come ha vissuto i mesi dall’Ariston all’uscita del cd? Sentiva della tensione?

Non credo che tensione sia la parola giusta. Sicuramente avvertivo intorno a me molte aspettative riguardo al mio lavoro e quindi ci tenevo a fare un disco che mi rappresentasse per quello che sono oggi musicalmente. Quindi volevo curare bene tutti i dettagli dell’album. Non ho mai vissuto quello che faccio con paura, o appunto con tensione perché tutto fa parte del gioco. Ho sempre accettato che ci sia qualcuno che mi giudica. Mi critica o mi apprezza. Se non fosse così non farei questo mestiere. Ho sempre cercato, anche quando ho pensato a questo disco, di fare quello che mi piaceva e che sentivo.

Cosa racchiude «Magellano» dal punto di vista dei testi?

Ogni brano del disco è nato per esprimere, se vogliamo, un certo punto di vista sugli aspetti della vita. Poi, però, una volta che, con i miei collaboratori, ho finito tutte le canzoni ci siamo accorti che ne era uscito quasi un concept album perché fin dal titolo Magellano, un grande navigatore che ha avuto il coraggio di andare verso l’ignoto, il file rouge dell’album vuole indicare una strada per capire qualcosa di più del mondo che ci circonda ma anche di noi stessi. Punti di osservazione diversi lungo le tappe di un viaggio alla scoperta di se stessi.

Le piace il termine pop per la sua musica o Gabbani è anche altro?

Mi piace la parola pop se con essa si vuole definire una musica che presuppone una fruizione di larga banda che può arrivare a tutti attraverso una trasversalità di emozioni. Detto questo credo che il mio pop, come quello di altri, possa avere diversi tipi di pubblico. C’è chi si ferma solo alla parte divertente e ironica - questo mi fa piacere perché la musica è in primo luogo divertimento - e c’è chi invece ha interesse e vuole cogliere delle riflessioni più o meno profonde che trasmetto con le mie canzoni.

Parliamo del live: che set ha pensato per questo tour estivo?

È un live che definirei totalmente privo di fronzoli ed effetti speciali, che ha come protagonista solo la musica e le canzoni. Un live verace dove io mi diverto ad essere da una parte un po’ performer divertito, senza prendermi mai troppo sul serio, ballicchiando qua e là, dall’altra metto in luce il Francesco musicista, che suona la chitarra ed altri strumenti.

Qual è il rapporto di Gabbani con il mondo dei social media?

Il mio utilizzo dei social è rivolto alla comunicazione di quello che faccio; però credo sia giusto farne un utilizzo consapevole per evitare certi abusi che spesso danno adito a degli «sdoppiamenti» di personalità. Bisogna stare attenti a non esserne ossessionati e a non diventarne dipendenti.

Domani sarà a Trento in Piazza Fiera: cosa le fa venire in mente la nostra città?

Adoro il Trentino e non escludo prima o poi di venirci a vivere. Infatti anche se sembro un tipo da spiaggia in realtà sono un amante della montagna. A parlarmi di Trento c’è anche il nostro bravissimo fonico Marco Dallago che è appunto un trentino doc.

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