Sananda Maitreya «Una musica vicina al mio cuore»

di Fabio De Santi

C'era una volta Terence Trent D'Arby , stella del pop internazionale a cavallo fra gli anni '80 e '90 del secolo scorso. Oggi lo ritroviamo con il nuovo aka di Sananda Maitreya con il quale ha scelto di firmare i suoi ultimi dischi compreso il recente «Prometheus & Pandora». L'artista americano, che si racconta in questa intervista, sarà in concerto venerdì 20 luglio al Lago di Levico, con ingresso libero, per la seconda edizione del Blue Lakes Festival,  promosso da Apt Valsugana e Apt Pinè Cembra, e prodotto da Pino Pitignani per Piattaforma Eventi, In questa occasione Sananda Maitreya sarà accompagnato dalla sua band The Sugar Plum Pharaohs insieme alla cantante Luisa Corna.

Sananda, iniziamo dal suo «Prometheus & Pandora»: com'è nato questo progetto in tre volumi ?
«Ha preso forma dall'opera complessiva degli ultimi album. Ho creato un mondo chiamato The Zooathalon dal cui immaginario sono scaturiti i lavori precedenti e questo ultimo cd. Questo è il mio progetto più ambizioso, la conclusione di un lungo viaggio anche da un punto di vista concettuale. Ho voluto creare una nuova musica ancora più vicina al mio cuore e alla mia anima. Oggi "Prometeo e Pandora" rappresenta la mia intera visione e una proposta di una nuova forma di rock».
Un'opera ambiziosa la sua, 53 brani per 178 minuti di musica, qual è il filo conduttore che lega questi tre capitoli?
«I tre cd, «Prometeo», «Pandora» e «Pegaso», sono tutti stati pensati per essere ascoltati da soli come capitoli completi nel racconto epico del grande romanzo e dramma di Prometeo e Pandora. Lui è colui che ha rubato il fuoco agli dei e l'ha presentato all'umanità e lei è l'unica dea che può domarlo ed arrestarlo. Anche lei ha sacrificato il suo posto sull'Olimpo per essere la sua donna sulla terra ed entrambi condividono l'amore per il loro caro Pegaso".

 


Dopo quattro anni torna a suonare dal vivo: come mai questa assenza dalla dimensione live?
«Fra i motivi c'è anche quello di voler veder crescere i miei figli; loro hanno bisogno di avere il padre vicino piuttosto che lontano. Mio padre è mancato quando ero bambino e non voglio commettere lo stesso errore nell'allevare i miei figli. Ho anche impiegato il tempo per creare importanti progetti nel frattempo. Ho fatto il lavoro che dovevo fare. Ora è il momento di tornare alla dimensione live, sono di nuovo pronto per tornare sul palco e di divertirmi».
Che set ha preparato per questo tour?
«Quella che proporrò è una retrospettiva dei miei trent'anni di musica Credo che sarà divertente anche far riascoltare molti dei miei hits e coinvolgere il pubblico. sono consapevole di quanto io sia fortunato di avere la possibilità di celebrare tre decadi di musica, la passione più grande (dopo mia moglie e i miei figli)».
Molti si chiedono ancora come mai ha scelto di cambiare il suo nome lasciando quello d'arte di Terence Trent D'Arby: lo vuoi spiegare ai nostri lettori?
«Per iniziare una nuova vita. Una vita che fosse davvero mia e non qualcosa che assomigli ad un'azienda o a un gruppo di azionisti, in un certo senso lontano da chi ha tratto vantaggio da questo a scapito di coloro che per questo lavoro sacrificano le proprie vite. Per me, questo cambio ha funzionato: ho una nuova vita e sto vivendo un nuovo bellissimo sogno».
Cosa le manca maggiormente degli anni '80 e '90 e cosa invece non rimpiange del periodo di brani come come «Wishing Well» e «Delicate»?
«Ad essere onesti, non sono mai stato un grande fan degli anni ?80, anche mentre quegli anni li vivevo.Pensavo fossero noiosi, senza fantasia e piatti. Ho usato invece gli anni ?90 per immaginare e creare l'architettura di base del mio post millennium rock. Ho usato bene il mio tempo in quello che ho considerato una sorta di esilio. Se ho un impianto, è di non aver dato abbastanza calci nel sedere, guardando indietro sono stato piuttosto "morbido" con alcune persone che mi circondavano e non tenevano davvero a me».
In Trentino suonerà in riva al lago di Levico, vicino all'acqua: cosa significa per lei questo elemento?
«L'acqua è la mia casa anche perché sono del segno dei Pesci. Ogni volta che ho la possibilità di suonare vicino all'acqua, la considero sempre una forma di battesimo, una forma di "comunione" con la natura. Credo che sarà davvero un concerto magico, speciale, quello in Trentino: una terra che fra l'altro mia moglie conosce molto bene».

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