Yazz Ahmed e Leifur James stasera al Melotti di Rovereto per Jazz'About

di Fabio De Santi

Si apre oggi, sabato 2 marzo, al Melotti di Rovereto, alle 21, la seconda parte della rassegna Jazz'About, con il doppio live set di Yazz Ahmed, artista inglese di origini persiane, dalla cui tromba passa la rinascita del jazz britannico contemporaneo, coraggioso e consapevole delle lezioni anni '70, e di Leifur James, polistrumentista londinese, Un'offerta musicale che ha come obiettivo principale la volontà di dar voce e spazio ad artisti giovani e emergenti della scena jazz contemporanea. Un ulteriore aspetto che contraddistingue questa seconda parte di stagione è la forte componente femminile: basti pensare che tre dei cinque appuntamenti in programma avranno come protagoniste giovani e talentuose artiste.

 

Nella scia di artisti come Kamasi Washington, Yussef Kamaal e Christian Scott, Yazz Ahmed trova la chiave per parlare a un pubblico più vasto senza tuttavia perdere un'oncia di integrità artistica. Anzi, in lei c'è anche di più, c'è un sapore speciale dato dalle sue origini persiane e dalla sua capacità di tessere tele melodiche che rimandano al folk medio-orientale in una prospettiva decisamente cinematica e spesso piena di mistero. Tutto questo unito ad una solidissima preparazione tecnica che la porta a misurarsi quotidianamente con i migliori strumentisti jazz attuali (Shabaka Hutchings), ma anche ad avere escursioni da session man, anzi, session woman con alcuni act pop di fama planetaria come Radiohead e These New Puritans. Leifur James, invece, è una "strana creatura" nel mondo della musica odierna: a metà fra jazz ed elettronica, ma con anche più di un occhio alla lezione dei compositori di classica contemporanea più legati alla cinematografia, riesce a disegnare delle trame sonore in cui spazi e silenzi diventano tappeti espressivi di rara intensità fondamentali per valorizzare un grande gusto armonico e melodico, così come una invidiabile capacità di costruire intense progressioni dinamiche e rifrazioni geometriche.

Una musica senza gravità, ma di forte impatto emotivo; una musica davvero difficile da catalogare." È per certi versi limitativo - spiega Denis Longhi direttore artistico di Jazz'About - infilare la sua musica nella categoria "jazz": non solo per il costante uso dell'elettronica, accompagnata comunque sempre da un grande gusto e una notevole perizia strumentale, ma anche e soprattutto per la ricerca in campo musicale di spazi "ampi", con un lavoro su melodie ed armonie decisamente evocativo e cinematico". Il suo primo cd "A Louder Silence" uscito nel 2018, è stato album del mese per Future Music Magazine e Mixmag, una delle bibbie mondiali del giornalismo legato alla musica elettronica.

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