Moroder: «Vi farò divertire a 2.200 metri di a Cima Tognola»

di Fabio De Santi

«My name is Giovanni Giorgio, but everybody calls me Giorgio Giorgio»: è questo lo slogan divenuto ormai un cult contenuto nel brano che i Daft Punk hanno dedicato a Giorgio Moroder. Un pezzo che il grande compositore altoatesino, re indiscusso della dance internazionale degli anni ?70 e non solo, non manca mai di infilare nei suoi trascinanti dj set come accadrà anche il 7 aprile, alle 13, nello scenario naturale di Cima Tognola a San Martino di Castrozza. Un appuntamento, condito in queste settimane da inevitabili polemiche che circondano gli eventi musicali in alta quota e il loro impatto sull'ambiente, che vedrà Moroder proporre il suo dj set a pochi chilometri in linea d'aria dalla sua Ortisei. 

Moroder, che effetto le fa proporre il suo dj set a San Martino di Castrozza a 2200 metri?
«Sono entusiasta di portare il mio dj set a questa altitudine da brividi, è un'esperienza che si annuncia incredibile per il luogo in cui mi troverò e in cui si troverà la gente».
Uno show che si terrà in una location molto vicina, in linea d'aria, alla sua Ortisei in Val Gardena: la diverte l'idea? 
«L'idea di esibirmi vicino a casa mia in Val Gardena mi piace molto. Avevo già fatto qualche anno fa un dj set a Ortisei con un gran successo ma è la prima volta che mi capita di esibirmi in Trentino».
Quanto l'hanno influenzata le montagne della sua terra nella sua dimensione di compositore?
«Le montagne della mia terra sono dentro di me, fanno parte della mia anima ma non credo che mi abbiano influenzato nella mia carriera di compositore e musicista. Fin da giovane infatti ascoltavo le stazioni radio inglesi e americane e mi piaceva quella musica che aveva un respiro internazionale. Sognavo di far parte di quel mondo e riuscirci è stato davvero speciale per me».
Cosa proporrà nel suo dj set? 
«Il mio show conterrà tutte le canzoni composte da me a partire da quelle con Donna Summer, David Bowie e Blondie accanto ai brani tratti dai film Flashdance, Top Gun e molti altri pescati nel mio repertorio».
Le pesa essere considerato come una vera e propria leggenda della musica, l'inventore della disco music?
«Non mi pesa affatto essere considerato una leggenda, mi disturberebbe casomai essere considerato una "vecchia" leggenda della musica».
Quanto è stato difficile per lei imporsi come italiano nel mondo del sound internazionale?
«Non è facile per un compositore italiano avere successo sul mercato internazionale, specialmente in America. Io ho avuto la fortuna di trovare sulla mia strada Donna Summer e di aver fatto con lei nel 1977 "I Feel Love". Il successo fu tale che mi aprì le porte degli studi negli States. Ho pescato il pezzo giusto al momento giusto e da quel momento è cambiata la mia vita».
Chi è il personaggio, con il quale ha lavorato in passato, che l'ha conquistata come carisma?
«A parte Donna Summer, che era incredibile, un artista che mi ha impressionato enormemente è stato David Bowie. Una persona molto gentile, un grandissimo artista e cantante. Assolutamente il top anche per il carisma che sapeva trasmettere».
Negli ultimi anni ha fatto rumore la sua collaborazione con i Daft Punk: si è divertito con loro?
«Con i Daft Punk ho lavorato molto bene . Anche loro sono dei musicisti e compositori bravissimi. Mi sono divertito un sacco con loro, sono molto creativi e frizzanti».
Lei ha vinto tre Premi Oscar: quale l'ha emozionata di più?
«Il primo Oscar che ho vinto per la colonna sonora del film "Fuga di mezzanotte" mi ha emozionato più di tutti gli altri Oscar o Grammy ricevuti negli anni successivi».
Cosa la diverte maggiormente nel ruolo di dj?
«Mi piace molto il fatto di essere di fronte a un pubblico che conosce i miei pezzi e che mi supporta con gli applausi».
Qual è la colonna sonora di cui va più orgoglioso?
«Rispondo ancora "Fuga di mezzanotte": è stata la mia prima esperienza nel mondo del cinema e con la musica da film».
Tornando al suo dj set: quanto sarà difficile far ballare il pubblico in alta montagna?
«Ho già avuto un'esperienza di dj set in alta montagna, ho fatto uno show nelle Ande, le montagne del Cile, a circa 3000 metri. I ragazzi si sono divertiti molto e spero che lo stesso succeda a San Martino di Castrozza per quello che sarà, ne sono convinto, un bellissimo pomeriggio di musica anche nel rispetto dell'ambiente in cui si terrà l'evento».

 

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