Il Dna dei Deproducers In viaggio nella scienza

di Fabio De Santi

Uno spettacolo, fra musica e scienza, che vuole ripercorre la storia che accomuna ogni essere umano, dalla formazione delle prime cellule alla comparsa dell’Homo sapiens, fino alle nuove conquiste della genetica.
Le forme sono quelle di Dna il nuovo progetto dei Deproducers , supergruppo formato da Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo ex Litfiba e Cccp, Max Casacci , fra le anime dei Subsonica, e Riccardo Sinigallia , nato in sinergia con la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.

Fra le tappe del tour legato a «Dna» c’è anche quella del 31 marzo al Teatro Sociale di Trento, con i Deproducers che saranno accompagnati da un frontman e narratore d’eccezione come Telmo Pievani , un filosofo, storico della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione, autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Al Teatro Sociale andrà in scena una performance appassionante, che offre al pubblico un’esperienza immersiva, fatta di brani musicali inediti e immagini suggestive, da vivere all’interno di una cornice scenografica costruita per l’occasione. Quello dei Deproducers è ormai diventato un marchio di fabbrica per questi musicisti e produttori che si ripropongono di musicare dal vivo conferenze scientifiche raccontate in maniera rigorosa ma accessibile come già accaduto nelle performance «Planetario» e «Botanica».

Lo spettacolo «Dna», legato all’omonimo cd, è un viaggio in teatro alla scoperta del valore della ricerca scientifica, sia come strumento fondamentale contro il cancro, sia come metafora del processo di miglioramento di se stessi attraverso la conoscenza.
«Dna» ha una durata di circa 70 minuti ed è diviso in capitoli dedicati ciascuno a uno specifico tema. Pievani, che affianca i musicisti sul palcoscenico, illustra al pubblico i contenuti mentre i musicisti, sovrastati dalle proiezioni sincronizzate create dal videomaker Marino Capitanio , accompagnano il viaggio disegnando mondi sonori pulsanti e coinvolgenti, che potenziano la comunicazione dello scienziato e catturano la platea.

«Dna è come un cavallo di Troia - ha raccontato Pievani - che attraverso la musica, la poesia e le immagini trasmette al pubblico contenuti scientifici importantissimi e aggiornati, in particolare le frontiere della ricerca sul cancro. Il messaggio finale - ha aggiunto il filosofo - sarà quello della serendipità della scienza, ossia dell’importanza della ricerca di base: partire con una grande domanda guidata dalla curiosità senza sapere dove si arriverà. Questa è la ricerca che dobbiamo sostenere».

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