Pressano, le cento candeline del maestro Giuseppe Nicolini storico direttore del coro

di Nicola Baldo

Quando nacque, il 20 maggio del 1920, il suo Coro Sociale di Pressano aveva già una quarantina di anni di vita.
Ed a Pressano, al suo coro, alla sua comunità, Giuseppe Nicolini ha legato tutta la sua vita.

Ieri, il maestro Giuseppe Nicolini, nato e cresciuto e tutt'ora residente a Pressano, ha festeggiato il secolo di vita. Certo, la situazione legata al covid-19 non ha permesso a quest'uomo, che ha legato all'arte tutta la propria vita, di celebrare il suo centenario come merita. Ovvero attorniato dalla famiglia, dai figli e dai suoi ragazzi e ragazze del coro. Quelli che ha diretto per tantissimi decenni, oltre sessant'anni prima di cedere la bacchetta al figlio Mattia, attuale direttore del coro nonché insegnante al Conservatorio.

L'intera comunità di Pressano ha fatto gli auguri a un uomo che ha fatto della musica e della pittura due colonne sulle quali basare la propria vita. Arte che si è sempre intrecciata con la sua quotidianità, con la professione di insegnante di scuola elementare che Giuseppe ha svolto dal dopoguerra fino agli anni Settanta del secolo scorso. Prima a Sporminore e quindi nella sua Pressano. Dopo gli studi di violino, organo e composizione al liceo musciale di Trento si è perfezionato in canto gregoriano studiando con Monsignor Eccher, Agustoni, Albarosa, Jopich e Goeschel ed in direzione corale, con il maestro Marcel Couraud.

E fin da studente, accanto alla passione per la musica, vi è anche quella per la pittura. Tant'è che dopo il diploma all'istituto magistrale di Trento segue anche i corsi di disegno all'Accademia di Venezia.
A gamba tesa su questi studi arriva, però, la guerra. Il secondo conflitto mondiale che vedono Giuseppe Nicolini arrestato ed imprigionato per tre anni. Un anno saranno i tedeschi a tenerlo agli arresti, quindi due anni nelle carceri di Londra con gli inglesi. Paradossalmente il periodo di detenzione nella capitale inglese permette a Giuseppe di entrare in contatto con la pittura pre impressionistica inglese.
Le opere di artisti come Turner e Constable diventeranno poi un caposaldo delle sue scelte stilistiche.

Liberato e tornato a Napoli il 6 giugno del 1946, ha ripreso subito il filo interrotto con l'arte. Arrivando a proporre una prima esposizione dei suoi quadri nel 1959, a Trento, mentre tre anni dopo partecipa alla prima esposizione della neonata sezione Ucai della Città del Concilio. Quindi negli anni ha realizzato diverse esposizioni fino alla fine degli anni Sessanta, mentre nel 2006 è stato Palazzo Maffei a riproporre le sue opere.
Dal punto di vista musicale Giuseppe Nicolini, Cavaliere dal 1998, ha preso la direzione del Coro Sociale di Pressano nel 1949. Dirigendolo, organizzandolo ed anche cercando sempre di aggiungere qualcosa di nuovo. Come quando, negli anni Settanta, aggiunse prima la sezione Voci Bianche e quindi la sezione tutta Femminile.

Nel corso degli anni ha preso parte ad un sempre altissimo numero di produzioni artistiche, concerti ed esibizioni, insieme con alcune delle orchestre più importanti della nostra regione e conquistando anche diversi premi. A partire dal Concorso di Arezzo vinto per ben quattro volte, a cavallo fra gli anni Settanta ed Ottanta, nella sezione Voci Bianche per arrivare al «Premio Vanga». Che gli fu conferito a Trento nel 2010, per l'impegno di una vita intera nella valorizzazione della cultura trentina. O come il primo premio nazionale Seghizzi «Una vita per la direzione corale», vinto nel 2005 a Gorizia. Ora, con la tripla cifra sulla candelina ad un passo, per Giuseppe Nicolini è arrivato il momento di godersi la sua festa. E l'abbraccio di tutta la comunità lavisana.

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