Max Gazzé in concerto: venerdì sera a Torbole grande evento dal vivo

di Fabio De Santi

Quello di Max Gazzè, venerdì sera nello spazio del Parco Colonia Pavese di Torbole, è uno degli eventi live più attesi di questa strana estate con l'open act affidato alla voce e chitarra di Caterina. (inizio ore 21, biglietti ancora disponibili nei circuiti Ticketone e Primi alla Prima).

Il cantautore romano porterà in Trentino il suo «Scendo in Palco Tour 2020» accompagnato dalla sua band storica a dimostrazione della sua voglia di normalità. In scaletta tutti i suoi maggiori successi da «Mille volte ancora» a «Vento d’estate» e «Il timido ubriaco» fino a «La favola di Adamo ed Eva» e «I tuoi maledettissimi sbagli».

Max Gazzè, che effetto le ha fatto poter tornare a suonare dopo alcuni mesi di forzato stop?
«È stato davvero emozionante anche perché il primo concerto è stato nella mia città, Roma. All’Auditorium del Parco della Musica eravamo come delle cavie, nessuno sapeva come sarebbe andata prima del live. Invece è andato tutto benissimo. Vedere i sorrisi delle persone, condividere con loro le emozioni, è stata davvero una gioia. Come ho scritto in un mio post, avrei voluto il dono dell’ubiquità per sdoppiarmi ed essere lì sotto il palco con il pubblico. È stato un regalo reciproco e uno scambio di energia incredibile, una magia che spero si replichi in tutti gli altri eventi».

Da dove viene la scelta di una sigla estiva come “Scendo in palco Tour 2020”?
«Il mio “Scendo in palco” all’inizio voleva essere provocatorio: una dichiarazione netta di voler fare qualcosa. E sono sceso e scenderò in palco anche in Trentino a Torbole per 1000 posti a sedere al massimo, ma l’ho fatto insieme a coloro che da anni mi accompagnano e senza i quali non esisterebbero i concerti, dai musicisti allo staff che lavora dietro le quinte».

Molti suoi colleghi hanno scelto di essere on stage in una versione “ridotta” mentre lei ha voluto la sua storica band al completo: un segnale di normalità?
«Si, per il pubblico ma anche e soprattutto per aiutare e per ridare la dignità del lavoro a chi è stato fermo e non ha avuto nessun aiuto. Abbiamo dato lavoro con questo tour ad oltre quaranta famiglie. Questi live sono per loro».

Che Italia sta incontrando allora in questa estate così particolare?
«Un’Italia che ha voglia di tornare alla normalità. Attenta al rispetto delle regole che ci sono, ma anche piena di entusiasmo e di voglia di ritrovare la musica e il divertimento».

Qual è stato per lei il momento più difficile durante il lockdown?
«All’inizio non è stato semplice, poi ho capito che quelle settimane potevano essere un momento per stare vicino ai miei figli. Quindi sono riuscito a trovare anche un lato positivo in quel periodo che è stato davvero terribile».

A che punto sono i lavori sul suo, atteso, nuovo album e c’è già una possibile release date?
«Avrei dovuto registrare in Inghilterra proprio in primavera ma il lockdown ci ha costretto a rimandare. Poi la decisione di tornare sul palco ha fatto slittare ancora un po’ l’uscita, ma è quasi tutto pronto».


Quindi possiamo dire che il disco uscirà quest’anno?

«Di questi tempi per scaramanzia meglio non dare scadenze ma l’obiettivo è sicuramente quello».

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