Potted Potter: domenica 1 dicembre a Trento lo show tutto da ridere sul mondo di Harry Potter

di Fabio De Santi

Harry Potter, Ron, Hermione, Silente, Voldemort e tutti i personaggi che compongono la saga potteriana trovano spazio nello spettacolo “Potted Potter” in scena domenica 1 dicembre, alle 17, all’Auditorium. All’origine dello show c’è lo humour inglese, i due autori del testo originale sono britannici, contaminato dalla tradizione italiana per trasformare la tipica stand-up comedy londinese in un live show innovativo per il pubblico italiano. In scena, sotto la guida del regista Simone Leonardi, Davide Nebbia e Mario Finulli: due bad boys della comicità, capaci, con ritmo incalzante che non lascia respiro tra una risata e l’altra, di passare da un paradosso a un momento giocoso, da una parodia a una canzone.

Finulli, definite questo spettacolo come “l’unica esperienza potteriana non autorizzata” come mai?

<“Potted Potter” è nato nel mondo del teatro off londinese  nel West End. E ‘una creazione di due autori della Bbc, Dan e Jeff, che inizialmente lo avevano pensato come adattamento per degli sketch ma che poi è diventato uno spettacolo vero e proprio. La Warner che ha tutti i diritti del marchio non si è mai opposta, ha dato il suo bene placito, lo ha accettato, lasciandolo, però, non autorizzato. Una cosa davvero curiosa in tempi di feroce copyright>.

Come avete caratterizzato lei e Davide Nebbia, questa parodia di Dan e Jeff?

<Lo spettacolo è un format e quindi è abbastanza strutturato, diverse gag sono in scena da alcuni anni ma nello stesso tempo lo show è in continua evoluzione. Dato che l’italiano è la prima lingua di traduzione che i due autori hanno autorizzato per il loro spettacolo, hanno chiesto ad un regista associato, Simone Leonardi, di aiutarli. Anche io e Davide siamo stati parte in causa e abbiamo fatto un lavoro di analisi su come trasportare le battute dall’italiano all’inglese, adattandole al nostro contesto. Così facendo abbiamo anche aggiunto alcune gag nate dalla nostra comicità di matrice romana e lombarda>.

Un unione di humour inglese e tradizione italiana.

< Esattamente e rispettiamo proprio il tempo: come i famosi Promessi sposi in dieci minuti degli Oblivion, noi abbiamo puntato ad una sfida ancora più grande: sette libri in settanta minuti e senza tralasciare niente! Io sono un potteriano convinto e sono soddisfatto del risultato di questo bignami potteriano>.

Vi dividete tutti i personaggi della saga potteriana: quale la diverte di più?

<Il mio preferito in assoluto è l’elfo Dobby, perché voglio proprio bene al personaggio , ma quello che mi coinvolge di più è il professor Silente: quando parla lui facciamo un sacco di richiami al doppiatore del film italiano e mi diverto sempre molto ad imitarlo>.

Oltre lo show si è mai chiesto come mai Harry Potter ha conquistato i lettori giovani ma non solo di tutto il mondo?

<Secondo me la chiave è quella della vittoria, in tutti e sette i libri della saga, dell’amore familiare ed universale insieme al valore dell’amicizia, quella vera cbe diventa anche una sorta di fratellanza, e  ti spinge in una certa direzione>.

Vi aspettavate il grande successo registrato anche la scorsa stagione?

<Non a questi livelli. Siamo contenti che si divertano tutti a teatro, bambini e adulti, ed è curiosa la dinamica che viene a crearsi tra me e Davide in scena: lui, contrariamente alla vita reale, è il mega esperto di Harry Potter e io invece, che iu realtà sono un vero fan dei libri della Rowling,  nello show non so niente del racconto e per questo continuo a pasticciarne la storia>.

 

 

 

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