Matteo Ferrari con lo spettacolo “Maramao, canzoni tra le guerre" mercoledì 5 agosto a Trento

di Fabio De Santi

“In cerca di te (Perduto amore)”, “Non ti scordar di me”, “Ma l’amore no”, “Voglio vivere così”, “Tu, musica divina”, “Mille lire al mese” e “Silenzioso slow (Abbassa la tua radio)”. Queste alcune delle canzoni che hanno segnato un'epoca al centro di "Maramao, canzoni tra le guerre" lo spettacolo proposto da Matteo Ferrari questa sera, mercoledì 5 agosto alle 21.30, al Teatro Capovolto in Piazza C. Battisti. Un concerto in cui il cantante e attore trentino vuole far riscoprire le più belle melodie composte in Italia fra gli anni 1915 e 1945 in un progetto storico-culturale. In un clima di conflitti, dittature e censure sono state molte le canzoni scritte con lo scopo di rallegrare, creare un momento di distrazione e far sognare le persone. L'appellativo “canzonette” voleva quasi sminuire il loro valore, declassandole ingiustamente, rispetto al repertorio del melodramma e della canzone napoletana. In realtà erano brani di straordinaria modernità, poiché esaltano l’eredità dell’opera italiana e la mescolavano al jazz e allo swing d'oltreoceano –che in quel tempo stavano contaminando con prepotenza l’Europa.

Canzoni e melodie che non potevano mancare di risuonare alla radio dell'epoca o nei cinema, nelle sale da ballo e nei tabarin. La voce di Matteo Ferrari, accompagnata al pianoforte da Simone Cappello, omaggerà i musicisti che hanno fatto la storia della canzone italiana e che, nonostante i tempi difficili, hanno sempre cercato…il sole in fronte. <Un legame ideale – racconta Ferrai – che può aiutarci ad affrontare con ottimismo e fiducia il periodo che stiamo vivendo”. Con la poliedricità che contraddistingue i suoi concerti, Matteo Ferrari affronterà un repertorio che ben si adatta alla sua formazione artistica di musical theatre performer: veniva infatti affrontato sia da attori che cantanti perché fondeva fra loro svariati generi di spettacoli come operetta, café-chantant, rivista, varietà e avanspettacolo. <Confesso di avere un debole per i teatri storici – sottolinea il giovane artisti – e durante la quarantena, per rimanere in contatto con l’arte e la cultura, ho collezionato e condiviso sui miei social una fotografia al giorno di vari teatri italiani. Per me è un sogno esibirmi su un palcoscenico come quello del Sociale che, sin da bambino, grazie a mia madre, ho avuto la fortuna di frequentarlo da spettatore e di innamorarmi di quel teatro>. Da ricordare come Matteo Ferrari in  ualità di doppiatore ha lavorato anche per Rai Yoyo e DeA Junior ed è stato scelto dal compositore di Broadway Larry Grossman per la registrazione del disco “Snoopy, il musical” edito da Warner Chappell Music

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