La stagione Portland: teatro «resiliente» in tempi di pandemia

di Antonia Dalpiaz

 «La resilienza è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi». Con questa indicazione più che mai mirata, Andrea Brunello ha presentato ieri mattina in Via Papiria la “Bella Stagione” 2020/21 organizzata da Teatro Portland.

Indubbiamente il momento è particolare e Brunello non lo nasconde, ma allo stesso tempo conferma la gioia per la riapertura di questo spazio teatrale, seppur dimezzato nei suoi posti (da 75 a 34). Un taglio importante sia per quanto riguarda l’affluenza che in questi anni ha spesso registrato il tutto esaurito, sia per la questione strettamente economica.

«Siamo fortunatamente sostenuti da enti come la Provincia, la Caritro, la Cassa Rurale di Trento ed il Comune di Trento. Importante anche la collaborazione di Portland con i teatri di Pergine, Meano Villazzano. Resisteremo, mantenendoci a galla, in attesa che le cose migliorino e che ci vengano riconosciuti ulteriori supporti per continuare le nostre attività».

La stagione parte il 23 ottobre ed offre nove spettacoli che fanno riferimento ad una riflessione sulle nostre esistenze, e sulla domanda: chi siamo noi piccoli esseri umani, soggetti a forze più grandi? Ecco dunque un ventaglio di proposte che fotografano la nostra vita e le risposte che ogni singola situazione mette in atto. Il 23 ottobre si parte con “Stay Hungry- indagine di un affamato” di e con Angelo Campolo che attinge il suo monologo da un’esperienza di laboratorio con un gruppo di giovani migranti, rallentata dal farraginoso bando per metterla in atto. Il 6 novembre Arditodesio mette in scena “Pale Blue Dot”, lavoro nato cinque anni fa che si aggiorna di volta in volta sui cambiamenti climatici.

Il 20 novembre è di scena “Clitennestra” da e di Marguerite Yourcenar con il teatro Scientifico, un testo che indaga il tema della violenza ponendo la domanda: vittima o carnefice? L’ 11 dicembre (doppia replica ore 18-21), Roberto Abbiati propone lo spettacolo “Circo Kafka”, che fra ironia ed amarezza mette in luce l’attualissimo tema della giustizia. Il 15 gennaio (doppia replica ore 18-21) saranno i burattini a farla da padroni nel lavoro “Macbeth all’improvviso” di e con Gigio Brunello, un viaggio insolito di Macbeth ed Arlecchino, attingendo alla Commedia dell’Arte. Il 29 gennaio AriaTeatro propone “Bye Bye Blackbird” tratto da “Il bacio della donna ragno”, un testo che descrive il confronto serrato fra due uomini confinati in una cella, spazio di affettività e giochi di potere. Il 12 febbraio Il centro Teatrale MaMiMò presenta “Lady Grey” di Will Eno. Una conferenza diventerà pretesto per una donna di svelare sé stessa fino alla completa nudità. Il 12 marzo è di scena “Bartleby” di Melville con Teatro Invito/Teatro della Cooperativa, che racconta la scelta di un copista che a Wall Street si affranca dalla schiavitù del lavoro, finendo col rifiutarsi di vivere.

Chiude la Stagione il 26 marzo il lavoro “I will survive” con il Gruppo Qui ed Ora Residenza Teatrale. Un testo al femminile che risponde alla domanda: “C’è differenza fra vivere e sopravvivere?” (I due ultimi spettacoli sono stati ripresi dalla Stagione 2019/20 perché non allestiti, causa Covid).
Grazie alla Cantina Vivallis e alla Focacceria Belvedere, sarà possibile proporre agli spettatori (anziché l’abituale brindisi di fine spettacolo) un pacchetto “rinfresco” contenente vino e taralli da consumare a casa propria.

«I fondi raccolti ci aiuteranno in questo delicato momento che fortunatamente vede una buona risposta di partecipanti alla nostra scuola di teatro» ha concluso Brunello.

Disponibilità di collaborare con Portland all’insegna di una promozione culturale di zona è arrivata infine da Silvia Franceschini, rappresentante della Circoscrizione Centro storico Piedicastello. I prezzi per la Stagione rimangono invariati e si consiglia la prenotazione (prenotazioni@teatroportland.it).

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