Macchine in Usa e Russia Export a 2,9 miliardi: +5%

di Francesco Terreri

Parti di veicoli fuoristrada negli Stati Uniti, macchinari per lavorare i metalli in Russia, carta in Germania. Grazie alle performance a due cifre di questi settori industriali, le esportazioni trentine nel terzo trimestre crescono del 4,9% a 937 milioni di euro e le vendite all'estero dei primi nove mesi del 2018 vedono un incremento del 5,4% a 2,9 miliardi, 150 milioni in più dell'anno precedente.
Il balzo dei prodotti della metalmeccanica e delle cartiere più che compensa la clamorosa frenata dell'agroalimentare made in Trentino: meno 6% vini e alimentare, dimezzato l'export di mele. A quanto pare la battaglia dei dazi, in particolare tra Usa e Cina, non sta danneggiando la nostra industria meccanica, anche per i suoi legami nordamericani come nel caso della Dana di Arco. Quello che invece colpisce le vendite di vini, cibo, frutta è il «protezionismo nascosto» attraverso la svalutazione del dollaro e la corsa al ribasso dei prezzi internazionali.
Secondo l'Istat, nel periodo luglio-settembre le esportazioni trentine aumentano di 44 milioni rispetto allo stesso periodo del 2017. In testa alle vendite ci sono i macchinari industriali, cresciuti del 12,7% a oltre 195 milioni. Se però entriamo nelle voci di dettaglio, il primato va alle parti e accessori per autoveicoli e loro motori, che fanno un balzo del 23% da 76 a 94 milioni. La performance è trascinata dalle vendite negli Usa, che si impennano del 63% da 13 a quasi 22 milioni, ma crescono anche le esportazioni in Germania (+13%) e in Francia (+33%).
Corre l'export di macchine utensili. Nel terzo trimestre aumenta del 40% da 35 a 49 milioni e in questo caso vola la Russia, dove abbiamo quadruplicato le vendite da 1,9 a più di 8 milioni, e cresce del 31% a 6,9 milioni la Polonia. Bene le cartiere, +5,9% a 72 milioni, che vendono soprattutto in Germania (+19%) e Spagna (+10%).
Tutt'altra aria tira per quanto riguarda i prodotti più tipici delle nostre zone. L'agroalimentare made in Trentino, che nel complesso aveva tenuto nei primi due trimestri, vede un'estate «fredda» nelle vendite all'estero. Le bevande, in primo luogo vino, registrano un calo dell'export del 2,8% a poco meno di 89 milioni. In questo caso è il mercato statunitense a fare peggio degli altri, con un calo dell'8,8%. La frutta conservata arretra del 6,4% a 22 milioni. I prodotti lattiero-caseari perdono il 20% a 15 milioni. La frutta fresca, in testa le mele, ancora penalizzata dallo scarso raccolto 2017, vende meno della metà dell'anno scorso: 5,5 milioni invece di 11,5 -52%.
Nei primi nove mesi le vendite trentine di macchinari industriali sfiorano i 600 milioni (sono a 596) con un incremento del 10,7%. Al loro interno, le macchine per la lavorazione dei metalli sono a quasi 156 milioni +26%. L'export di mezzi di trasporto e loro componenti vale complessivamente 442 milioni, in crescita del 10,9%. Le parti di veicoli, in particolare, sono a 293 milioni +20%. Bevande e cibo si attestano a 461 milioni, praticamente stabili (-0,3%). Il vino da solo è a 276 milioni: +0,7% grazie ai primi due trimestri dell'anno.

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