Disoccupazione in Trentino: in calo dell'1 per cento sull'anno scorso Duemila disoccupati in meno

Si chiude con un dato positivo il 2018 per il mercato del lavoro Trentino, secondo i dati Istat rilanciati oggi dal sindacato Cgil del Trentino. Lo scorso anno la disoccupazione è stata pari al 4,8%, circa un punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente. Lo certifica l’Istat che questa mattina ha pubblicato i dati sulle «Forze lavoro» relativi alla media annua e al IV trimestre 2018.

Negli ultimi 12 mesi le persone senza lavoro nella nostra provincia sono state 12mila, 2 mila in meno rispetto al 2017.

La disoccupazione si riduce maggiormente per gli uomini, passando dal 5,7 per cento del 2017 al 4,2 per cento del dicembre scorso; sostanzialmente stabile il dato per la componente femminile che si attesta per il 2018 al 5,4 per cento.

Migliorano i numeri anche sul fronte dell’occupazione: il tasso di occupati nel 2018 è pari a 68,2 per cento contro il 67,6 del 2017; il numero di occupati cresce di 2mila unità arrivando a 239mila totali. Anche sul fronte dell’occupazione il recupero riguarda maggiormente gli uomini che passano dal 73 per cento del 2017 al 74,6 per cento del 2018. Per le donne si registra un lieve calo sulla media annua, dal 62 per cento del 2017 al 61,7 per cento del 2018.
Stabile il tasso di attività, cioè la percentuale di persone che ha un’occupazione o la cerca, al 71,7 per cento (251.000 persone) così come il tasso di inattività al 28,3 per cento. Resta il divario con la Provincia di Bolzano che vede calare il tasso di disoccupazione al 2,9 per cento.

«I dati testimoniano un andamento positivo del mercato del lavoro, peraltro confermato anche dagli ultimi dati amministrativi di Agenzia del Lavoro e sono frutto di una ripresa dell’economia, anche se non così robusta come avremmo voluto - commenta il segretario della Cgil del Trentino Franco Ianeselli, che sottolinea «l’opportunità di monitorare con particolare attenzione l’andamento dell’occupazione anche nei prossimi mesi. Resta, infatti, la preoccupazione per il prossimo futuro, su cui pesa un rallentamento in atto dell’economia determinato da dinamiche di carattere globale, ma non solo».

«Il nostro Paese è in recessione – prosegue Ianeselli -. Una situazione che hanno contribuito a determinare anche le scelte sbagliate del governo nazionale in un clima di incertezza che non fa bene alle aziende né favorisce gli investimenti. Siamo consapevoli che i problemi dell’Italia, ma anche del Trentino, sono di lungo periodo, legati all’incapacità del nostro sistema di spostare le produzioni su settori ad alto valore aggiunto e maggiore produttività».

In questo quadro secondo Ianeselli è indispensabile «rilanciare un’alleanza per il lavoro e la conoscenza tra tutti gli attori sociali, Provincia, sindacati e imprese, per cercare insieme tutte le strade per favorire la crescita di buon lavoro e delle imprese, anche valorizzando al meglio il sistema formativo per lavoratori e imprenditori, così da innovare le produzioni verso settori a forte radicamento territoriale e alto contenuto di conoscenza».

Un percorso che potrà essere rafforzato anche dal favorire l’avvio di forme partecipative dentro le aziende. «La partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori non possono che favorire l’innovazione e la produttività», conclude Ianeselli.

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