Terremoto alla Federazione Cooperative si dimette anche Paolo Spagni e la Mattarei è nella bufera

Non è dato sapere se lo scossone portato ieri mattina da Paolo Spagni, avrà un seguito. Ma certo è uno scossone che fa tremare l’intero vertice del movimento cooperativo trentino. L’ex dirigente del dipartimento industria della Provincia, ha formalizzato ieri mattina con lettera le dimissioni dal consiglio di amministrazione, carica che il movimento gli aveva affidato con l’assemblea generale di giugno, scegliendolo tra i candidati trasversali, cioè non direttamente rappresentanti di settore. Le parole sono durissime: «Per quanto mi riguarda non riesco ad adattarmi né all’impotenza, né al ruolo della zanzara fastidiosa, né tantomeno a quello del fantoccio».

Le dimissioni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno sul cda di Federcoop che si è riunito ieri pomeriggio. Non erano all’ordine del giorno, lunghissimo di suo, perché vi erano parecchi punti rinviati dalle due precedenti sedute, quella esclusivamente dedicata al credito e quella poi monopolizzata dalle dimissioni di tre dei quattro rappresentanti delle casse rurali, Marco Misconel (vicepresidente per il settore), Arnaldo Dandrea e Antonio Pilati. Nessuna comunicazione. Nessuna nota ufficiale a fine seduta.

Adesso, se non seguiranno altre dimissioni, la presidente dovrà decidere sull’eventuale cooptazione del secondo più votato tra i candidati trasversali nell’assemblea di giugno, per rimpiazzare Spagni (fu Giuliano Beltrami, il cooperatore sociale con cui i rapporti si erano incrinati da tempo). E ci sarà pure da trovare i nuovi rappresentanti del credito.

Ampio servizio, con la lettera integrale e l'intervista a Spagni, sul giornale in edicola.

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