Gpi finanzia Uni Trento e Fbk per il robot dei farmaci

di Domenico Sartori

Più che l’importo, 400 mila euro di finanziamento, colpisce la rapidità con cui è stato raggiunto l’accordo. E, soprattutto, la dimensione per così dire strategica: la concretizzazione di un progetto di filiera nel trasferimento tecnologico, dal mondo della ricerca all’industria, con processi di ritorno ed arricchimento reciproco, che - per ora - non ha eguali in provincia. Il Gruppo trentino Gpi, un colosso quotato in Borsa, con oltre 6 mila addetti (a fine 2019) ed un fatturato consolidato di 203,7 milioni di euro e 9,5 milioni di utile netto (2018), ha firmato un contratto di collaborazione con il sistema della ricerca scientifica made in Trentino per efficientare uno dei suoi prodotti di punta, l’armadio robotizzato “Riedl Phasys” che l’azienda fornisce per la gestione del farmaco ad ospedali e farmacie in tutto il mondo. Gpi verserà l’importo di cui sopra a Fbk e UniTn, che svilupperanno la ricerca entro 20, massimo 24 mesi.

Accordo trovato in quattro mesi

L’accordo è stato raggiunto in soli quattro mesi, e vedrà la collaborazione stretta dei centri ricerca con la divisione Automation di Gpi, diretta da Massimiliano Rossi. Oggi, nel mondo (Europa, America, Cina, Medio Oriente) sono in funzione circa 200 impianti Riedl Phasys di Gpi, altri 200 sono stati realizzati da partner che assemblano componenti fornite dalla stessa Gpi. Il robot che “legge” le caratteristiche della confezione del farmaco, persino la data di scadenza, ha una caratteristica: la velocità e la precisione della pinza, che si muove a 5 metri al secondo. «L’obiettivo dell’accordo» spiega Rossi «è migliorare l’efficienza nella fase di carico, il rifornimento di ogni comparto dell’armadio robotizzato dei medicinali». Oggi un robot di Gpi è in grado di caricare in modo autonomo circa 200 pezzi all’ora, e ciò costringe l’operatore ad intervenire con un caricamento manuale. Si intende aumentarne la velocità, arrivando fino a 350 pezzi all’ora. «E vogliamo pure» aggiunge Rossi «arrivare a lavorare non solo confezioni rettangolari, ma anche cilindriche». Più velocità e riduzione dei costi. Con la prospettiva di aumentare la presenza sui mercati. La componente Automation di Gpi, in forte crescita in termini di fatturato, su questo prodotto ha a che fare con una decina di altri competitor a livello globale. «Sono convinto che raggiungeremo l’obiettivo» dice il manager di Gpi, ringraziando Fernando Guarino che ha fatto da pontiere nella prima fase di incontro tra l’azienda insediata in via Ragazzi del ’99 e mondo della ricerca trentina.

Un successo per Hit

«Questo accordo è un successo di sistema» dice Andrea Sartori, direttore generale di Hit-Hub innovazione Trentino, che ha operativamente accompagnato l’incontro tra Gpi e i suoi due soci, Fbk e UniTn «perché tutte le filiere sono coinvolte: alta formazione, ricerca, startup e industria. Gpi ci ha contattati, Hit ha raccolto la sfida. È una esemplificazione del Digital innovation hub con Confindustria, che quest’anno prevede 50 visite degli esperti di Hit in altrettante aziende». L’obiettivo: cogliere i bisogni di innovazione e metterli in contatto con le possibili risposte del sistema della ricerca. Le due startup coinvolte nel progetto sono Dolomiti Robotics, insediata presso Hit, e Robosense, che ha sede a Villazzano, entrambe spin-off di UniTn.

La voce dei ricercatori

Per Fbk segue il progetto Alessandro Cimatti, capo dell’unità di ricerca din “Embedded systems”: «I risultati della nostra ricerca» spiega Cimatti «verranno valorizzati dal trasferimento sul campo e, al tempo stesso, l’esperienza suggerirà nuove direzioni di ricerca, in un contesto virtuoso e sinergico. La soddisfazione è di poter interagire con una realtà industriale del territorio, perché spesso in Fbk dobbiamo andare oltre Oceano per trovare partner». Tarcisio Deflorian, prorettore vicario con delega ai rapporto con l’industria e membro del cda di Hit, ricorda che sono due i dipartimenti di UniTn coinvolti: ingegneria e scienze dell’informazione e ingegneria industriale. «Felicissimo» dice Deflorian «anche per la rapidità con cui si è sviluppato, favorito da Hit che sta diventando il brodo di coltura di nuove iniziative. Questo accordo con Gpi è importante perché il flusso della conoscenza è biunivoco: il confronto con l’impresa fa crescere anche la ricerca».

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