Kompatscher: basta Tir in A22 "il limite è stato raggiunto, occorre una vera rivoluzione"

Un numero chiuso per i mezzi pesanti, di giorno e di notte, sistemi digitali di dosaggio agli ingressi autostradali, la riduzione dinamica della velocità per i tir in caso di traffico intenso e, infine, il divieto di transito per i tir euro 0 fino a euro 3 tra Brennero e Affi: Il governatore altoatesino Arno Kompatscher lancia in un'intervista all'Ansa un pacchetto di misure per l'intero corridoio del Brennero. "Da tempo il limite per l'A22 come infrastruttura, come anche per la popolazione, è stato raggiunto. Serve una rivoluzione", dice.
Secondo Kompatscher, i divieti introdotti dall'Austria per regolare e limitare il traffico pesante in Tirolo sono "un tentativo comprensibile per difendere gli interessi della popolazione locale, riducendo il traffico e l'inquinamento per migliorare la qualità di vita dei residenti lungo il corridoio".
Il governatore altoatesino fa presente che il traffico pesante comunque continua a crescere, toccando al Brennero la soglia di 2,5 milioni di passaggi all'anno.

IL SOPRALLUOGO DELLA COMMISSARIA UE - Le parole di Kompatscher alla vigilia di un importante appuntamento: comincia domani di primo mattino la missione della commissaria europea ai trasporti, Adina Valean, in Italia, Austria e Germania per cercare di trovare una soluzione sul transito di mezzi pesanti lungo il corridoio del Brennero.

La commissaria sarà prima a Innsbruck, dove incontrerà la ministra austriaca per il clima e la mobilità, Leonore Gewessler, e il governatore del Tirolo Gunther Platter. In seguito, sempre in Austria, Valean visiterà il cantiere del Tunnel di base prima di spostarsi a Fortezza, dove sarà al cantiere del sottoattraversamento del fiume Isarco con la ministra dei trasporti Paola De Micheli e il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.

Ultima tappa del viaggio della commissaria sarà Monaco di Baviera, dove avrà un bilaterale con il ministro dei trasporti tedesco Andreas Scheuer.
«Le regioni lungo il corridoio del Brennero stanno affrontando gravi sfide legate alla qualità dell’aria e alla congestione del traffico», recita una nota della Commissione Ue, che inserisce la missione di Valean all’interno di «una serie di sforzi in corso per trovare delle soluzioni che impegnino gli Stati membri coinvolti».

GLI AUTOTRASPORTATORI AL MINISTRO - L’unica soluzione percorribile di fronte alle misure limitative al traffico pesante introdotte dall’Austria sull’asse del Brennero «appare quella del ricorso da parte del Governo Italiano alla Corte di giustizia Ue sui tre provvedimenti che sono in palese contrasto con le regole comunitarie». Lo afferma Anita, l’associazione di autotrasporto aderente a Confindustria, in un documento inviato alla ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli in vista dell’incontro del 14 febbraio a Bolzano con la commissaria ai trasporti Ue Adina Valean sulle tematiche dell’Austria.
I tre provvedimenti cui fa riferimento Anita, sono: «divieto settoriale, in quanto sproporzionato e discriminatorio; pedaggio autostradale notturno da Innsbruck al Brennero, in quanto superiore ai limiti massimi consentiti dall’Europa; divieti di transito notturni, divieti di sabato mattina e sistemi di dosaggio, in quanto contrari alla libera circolazione e non funzionali al perseguimento di finalità ambientali».
Il maggior costo sopportato dalle imprese di autotrasporto per l’utilizzo della Rola (Autostrada viaggiante delle ferrovie austriache), calcola Anita, è in totale di oltre 88 milioni di euro: il maggior costo per l’utilizzo della Rola Woergl-Brennero è di circa 250 euro per singola tratta per un totale di 80,81 milioni di euro; sulla tratta Rola Trento-Woergl, invece, il maggior costo è pari a circa 150 euro per singola tratta ed il maggior costo complessivo è pari a 7,5 milioni di euro.

CONFTRASPORTO CONTRO KOMPATSCHER - Il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè replica al presidente dell’Alto Adige Arno Kompatscher, favorevole a limitare il traffico di Tir sul Brennero, in linea con la posizione dell’Austria, spiegando che «l’impero austroungarico è finito da tempo e l’Italia se n’è liberata iniziando con le 5 gloriose giornate di Milano».
«Evidenzio - prosegue Uggè - che ora l’Austria fa parte della Comunità europea per scelta sua e che per entrare ha sottoscritto precisi impegni tra i quali rientra la libertà di circolazione». «Negare che esista un problema di inquinamento sarebbe sciocco - sottolinea - così come è strumentale attribuirne la responsabilità ai Tir e lasciare intendere che la ferrovia oggi possa risolvere il problema». A suo avviso si tratta di una «scusa evidente per nascondere una azione di concorrenza sleale». «Il governo italiano - conclude - deve agire con la dovuta determinazione» perché «è ora di finirla con i soprusi».

FUGATTI: "SERVE RAGIONEVOLEZZA" - «Ogni misura limitativa deve poggiare su criteri di ragionevolezza». Lo afferma il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti in riferimento alle proposte di «dosaggio tir» sull’autostrada del Brennero del suo omologo altoatesino Arno Kompatscher.

«In queste ultime settimane - dice Fugatti all’ANSA - abbiamo intensificato i rapporti con il ministero, oltre che con le categorie produttive, per cercare una chiave di lettura plausibile e ragionevole dei divieti di transito ai tir su suolo austriaco, introdotti per ancora più categorie merceologiche a partire dallo scorso 1 gennaio. Il principio che crediamo debba essere permanentemente applicato e difeso è quello che ogni limitazione alla circolazione delle persone e delle merci, come in questo caso, può soffrire alcune eccezioni solo in presenza di un motivato interesse pubblico, ma naturalmente avendo a disposizione alternative sostenibili per coloro che ricevono limitazioni dei divieti. Sono le considerazioni a cui giunse anche l’Unione Europea e la Corte di giustizia nel 2011 in occasione di una precedente sottoposizione al vaglio di legittimità di iniziative di divieto austriache».

«Se è vero che in A22 - aggiunge il presidente trentino - il 46% degli inquinanti è prodotto dai veicoli leggeri e quello attribuibile ai veicoli pesanti si attesta sul 36% e se è vero che la limitazione di velocità produce una diminuzione degli inquinanti di gran lunga superiore alla diminuzione cui ambisce l’Austria con i divieti settoriali, meno del 5%, ecco che vi è spazio per ragionare sulla valenza dei divieti unilaterali e su alternative migliori e meno impattanti».

Come fa presente Fugatti, «nelle recenti interlocuzioni che abbiamo avuto con le categorie è emerso che il gap di costo oggi esistente tra trasporto su strada e trasporto su ferro si aggira sull’euro a chilometro, che non è sufficientemente compensato dagli aiuti (che pure la Provincia di Trento e anche quella di Bolzano hanno attivato). E se per trasporto su lunghe tratte l’alternativa ferroviaria consente economie di scala è chiaro che per percorsi di breve raggio, che interessano particolarmente le categorie della autotrasporto trentino, la penalizzazione economica risulta pesante».

Il governatore trentino ribadisce: «Non si contestano, quindi i divieti in sé come misura per avere un ambiente migliore, profilo a cui tutti dobbiamo tendere, ma ciò che va messo in discussione è la natura dei divieti, essendo oggi unilateralmente applicati, con una forte penalizzazione delle categorie dell’autotrasporto locale rispetto agli autotrasportatori tirolesi che non soffrono i divieti».
«Il principio fondamentale è quello della sostenibilità economica e della gradualità delle misure, che passa attraverso il completamento del Tunnel di base del Brennero ed anche dalla predisposizione di strumenti collaterali, come l’investimento che stiamo finanziando presso l’interporto di Trento per ridurre la durata delle operazioni di carico e scarico delle merci», conclude Fugatti.

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