Cresce la spesa nelle Coop Il fatturato sale di oltre il 2%

di Francesco Terreri

Le 14 Famiglie cooperative delle zone turistiche che hanno chiuso i bilanci a fine settembre o a fine ottobre vedono il fatturato complessivo crescere di più del 2%, passando da 138 a 141 milioni di euro. L’utile netto cumulato delle 12 cooperative che chiudono i conti in territorio positivo passa da quasi 3 a 3,2 milioni. Le altre due Famiglie coop sono in rosso, una, Carisolo, di poco, l’altra, Giudicarie, in modo più accentuato per la conclusione del contenzioso con Sait (la cooperativa era passata a Dao-Conad nel 2016) e la pulizia di bilancio.

La stagione invernale 2018-2019 e la stagione estiva dell’anno scorso, che coprono il periodo del bilancio di queste coop, sono quindi andate complessivamente bene. Così come stava andando bene sia come vendite che come presenze l’attuale stagione invernale. Fino all’esplodere della crisi del Coronavirus, che nei giorni scorsi ha visto la corsa agli acquisti di alimenti a lunga durata e quindi un superlavoro anche delle Famiglie coop, con qualche scaffale vuoto. Ma che ora annuncia una gelata sugli arrivi turistici che potrebbe avere un impatto pesante sul sistema commerciale delle valli trentine.

Delle 14 Famiglie cooperative presenti con 109 punti vendita nelle zone turistiche, dieci aderiscono a Sait, cioè Brenta Paganella, Malè, Campitello, Cavalese, Varena, Pinzolo, Moena, Canazei, Vallate Solandre, Caderzone, e quattro a Dao, cioè Val di Fassa, Val di Non, Giudicarie e Carisolo. Queste coop occupano oltre 600 lavoratori e concentrano circa il 40% del fatturato del sistema del consumo cooperativo. Una parte delle assemblee di bilancio si sono svolte in queste ultime settimane. Qualcuna, in programma in questi giorni, è stata rinviata a causa delle misure anti contagio, che prevedono di evitare riunioni affollate.

«I dati di 12 Famiglie cooperative su 14 - spiega Giuliano Bernardi, responsabile consumo di Federcoop - vedono un fatturato complessivo a 129,3 milioni, in aumento del 2,32% sui 126,4 milioni dell’esercizio precedente. In sostanza, le vendite sono aumentate di 3 milioni circa. Migliora ancora l’efficienza della gestione, grazie anche all’azione del Sait, per le cooperative che aderiscono al consorzio, i cui effetti si vedranno anche sui bilanci annuali. Tra i costi, è aumentato il costo del personale un po’ per l’incremento del fatturato ma soprattutto per il rinnovo contrattuale. Tuttavia l’aumento delle vendite ha coperto l’aumento del costo del lavoro e la marginalità è migliorata. Le 12 Famiglie di cui abbiamo i dati completi sono tutte in utile, che sale da poco meno di 3 a 3,2 milioni di euro».

L’incognita è l’emergenza Coronavirus. «Nei giorni scorsi - racconta Bernardi - in alcuni negozi ho visto scaffali vuoti e code alla cassa. Lunedì molte cooperative hanno lavorato come fosse sabato. Ma difficilmente gli acquisti di questa settimana verranno rinnovati la prossima. Mentre ora c’è l’incognita sul turismo».

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