Turismo: le disdette tagliano posti In bilico ci sono 15mila stagionali

di Francesco Terreri

Insieme alle prenotazioni dei turisti, la paura del Coronavirus, ingiustificata in Trentino, cancella anche migliaia di posti di lavoro nelle strutture ricettive. Dalla Paganella al Tonale, da Campiglio al Garda, gli albergatori registrano il 50% di disdette e sono quindi costretti a chiudere prima del tempo il rapporto di lavoro con gli addetti stagionali. Sugli oltre 20 mila lavoratori dipendenti del comparto, tra posti stabili e a termine, gli stagionali sono almeno 15 mila, in parte occupati nella stagione invernale, in parte, come sul Garda, in quella estiva che comincia a Pasqua. Se non si inverte rapidamente la tendenza, potrebbero esserci migliaia di lavoratori che si ritrovano senza impiego prima della fine del contratto invernale o in vista della chiamata per la stagione estiva. «Perciò è importante l’intervento velocissimo del Fondo di solidarietà del Trentino» sottolinea l’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni.

Sui 1.500-2.000 addetti alle mense scolastiche (700 solo di Risto3), educatori, operatori del sociale che sono stati fermi una settimana ma domani ripartono, interverrà il Fondo di solidarietà con la sua dotazione di 14 milioni di euro (l’Adige di sabato), alimentata, ricordano i sindacati, da versamenti dei lavoratori e delle imprese.

Sugli stagionali del turismo, invece, la situazione è più complicata. «Chiediamo alle aziende di utilizzare il Fondo per tutti i propri addetti, anche per gli stagionali, senza licenziare nessuno - sottolineano Paola Bassetti della Filcams Cgil, Lamberto Avanzo della Fisascat Cisl e Walter Largher della Uiltucs Uil - Il rischio è che i lavoratori con contratti a termine perdano il diritto alla Naspi e, cosa altrettanto grave, vedano ridursi significativamente il periodo coperto dall’indennità di disoccupazione. A rischio ci sono i redditi di migliaia di famiglie».
«Nel caso di mense e asili c’è stata un’ordinanza e quindi la richiesta di sostegno può essere fatta entro il 31 marzo - precisa Avanzo - Nel caso degli alberghi, la domanda per crisi aziendale va fatta entro quindici giorni». Bassetti conferma gli stop ai contratti a termine con febbraio: «Sono a macchia di leopardo. Ha cominciato Fai della Paganella ma poi si è passati al Tonale e a Campiglio. E cominciano ad arrivare disdette anche per la stagione estiva».

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