Trentino, molti hotel potrebbero chiudere Gli operatori: sarà un'estate in perdita

Per ora sono pochi gli alberghi che hanno riaperto: alcuni sono nelle città, come l'America di Trento, o sul Garda come l'Ecohotel Primavera. Le molte strutture ancora chiuse, in particolare quelle di montagna, fanno i conti con le prenotazioni che per ora arrivano, ancora col contagocce. Si tratta di italiani, ma anche di tedeschi, ad esempio sul Garda, dove però, per ora, sono azzerati gli austriaci (che potrebbero tornare dopo il 16 giugno, con la riapertura del Brennero che Vienna deciderà oggi). La situazione, per i dati attuali (poche prenotazioni al giorno, quando in passato nello stesso periodo se ne avevano decine), fa prevedere che la maggior parte degli alberghi, se le camere prenotate copriranno in tutto o almeno per la gran parte i costi fissi, riaprirà a fine giugno o inizio luglio.

Il presidente dell'Asat, Gianni Battaiola , resta coi piedi per terra: «Realisticamente le strutture alberghiere apriranno in perdita, questa estate, allo stato attuale delle prenotazioni che sono in ritardo rispetto all'anno scorso e che sono in misura molto inferiore al normale. Chi apre rischiando di andare in rosso prova a fare un investimento per i propri ospiti. Ma bisogna fare attenzione acché questa perdita non provochi problemi enormi» sottolinea Battaiola. Meglio degli alberghi, come interesse, sembrano andare «gli appartamenti e le seconde case, per le quali c'è molta richiesta, forse c'è una percezione di maggior sicurezza rispetto agli alberghi, anche se non è così visto che l'albergo è super controllato».

Rispetto al movimento turistico, oggi, rispetto a prima del 3 giugno, «c'è il vantaggio e la certezza che si è liberi di muoversi, ma dare un'immagine che tutto funziona è irrealistico, qui come nel resto d'Italia. Solo per dire di una zona molto turistica, nei giorni scorsi alle 13 a piazza San Marco a Venezia c'era una sola persona» conclude Battaiola.

Il nodo dei costi, che grava soprattutto sulle strutture più grandi, dove il personale e le spese fisse sono elevate, fa capolino anche nei discorsi di Natale Rigotti , presidente dell'Asat per la zona di Trento e della Valle dei laghi. «In valle dei laghi c'è un albergo aperto, ma rischia di chiudere perché turisti non se ne vedono. Anche Trento città non ha grande giro di turisti, per usare un eufemismo. Se le cose non migliorano, tra Trento, Valle dei laghi e Bondone, molti terranno chiusi perché la situazione dei costi non permette di aprire a chi non ha le spalle abbastanza larghe. La situazione è molto difficile, e a livello fiscale serve fare un intervento di taglio molto forte per far sopravvivere le imprese alberghiere. E togliere burocrazia: pensiamo al bonus vacanza, per gli albergatori è una beffa, meglio offrire lo sconto al cliente e non accettarlo».

Sul Bondone, albergatore storico è Alberto Barbieri , che chiarisce come qualche collega pensa di non aprire, ma che lui invece ci sarà in estate: «Le chiamate dei turisti italiani, in cui combattono la voglia di vacanza e il timore per il contagio, ci sono. Gli stranieri per ora non sono pervenuti. Chi non vuole rischiare non apre con dispiacere perché un albergo chiuso in stagione piena non è bello. Intanto pensiamo a rivedere tutta l'animazione, come le escursioni e le passeggiate». Positivo Daniele Zucchelli dell'Ecohotel Primavera di Riva: «Abbiamo aperto dal 3 in poi - spiega - Sta andando bene per la situazione in cui siamo, malissimo se confrontiamo con altri periodi. La nota positiva è che sono arrivati i tedeschi, i nostri affezionati sono già arrivati. Le prime camere date sono i tedeschi, mentre c'è mancanza totale degli austriaci. Gli italiani invece si stanno muovendo di più. Su 20 stanze e 10 appartamenti, abbiamo 6 camere e 2 appartamenti occupati. Ma per il week end del Corpus domini abbiamo tre quarti della struttura occupata».

Enzo Bassetti, presidente dell'Unat, dice: «Sul Garda una decina di alberghi sono aperti, anche se molto piccoli, perché fanno prima ad aprire. Il programma prevede che tra gli ultimi giorni di giugno dovrebbe aprire la maggior parte. Ma tutto dipende dalle prenotazioni, se copriranno le spese apriranno». Andrea Grigolli di Trentino Host che gestisce professionalmente affitti brevi, spiega: «Interesse tanto, ma per ora le prenotazioni sono su luglio, mentre a giugno sono poche».

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