Welfare familiare, appello dei sindacati «Integrare sostegni locali e nazionali Urgente un confronto con il governo»

I tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil con il presidente delle Acli trentine commentano le parole della ministra Elena Bonetti in merito al Family Act.

«La creazione di un nuovo welfare familiare, moderno e universale, è una grande sfida per il nostro Paese, Trentino compreso. Le parole della ministra rassicurano verbalmente sull'integrazione tra gli strumenti che verranno previsti a livello nazionale e quanto già esiste a livello delle due province autonome. È, però, fondamentale che alle parole seguano atti concreti nei provvedimenti normativi. Per questa ragione chiediamo subito alla assessora provinciale Segnana di attivarsi, insieme alla sua collega altoatesina Deeg, per aprire un tavolo di confronto con il Governo nazionale. La riforma, per quanto ci riguarda dovrà prevedere una reale integrazione tra sostegni nazionali e locali, quindi con risorse fresche stanziate da Roma non a svantaggio dei trentini e della finanza provinciale».

Nel merito Andrea Grosselli, Michele Bezzi, Walter Alotti e Luca Oliver ricordano che la riforma è ancora in una fase preliminare, non si conoscono né i contenuti né la portata finanziaria totale. «Certo è che il Family Act dovrà essere ambizioso e non potrà limitarsi ad una, pur necessaria, razionalizzazione degli interventi per le famiglie.

Ci aspettiamo che il governo stanzi risorse aggiuntive rispetto a quanto oggi viene destinato alle varie misure per i nuclei familiari. Non deve essere una riforma a saldo zero». Sindacati e Acli pongono l'accento anche sulla dimensione dei servizi: non basta prevedere trasferimenti economici alle famiglie, è fondamentale un concreto rafforzamento dei servizi per chi ha figli. Sul fronte locale la partita, invece, è ancora tutta da giocare.

A fine luglio Cgil Cisl Uil e Acli hanno scritto ai presidenti delle giunte provinciali di Trento e Bolzano e alle assessore alle politiche sociali suggerendo di aprire da subito un tavolo di discussione con lo Stato. «Dalla Provincia di Bolzano - spiegano - è stata condivisa la necessità di aprire un'interlocuzione con lo Stato.

Da piazza Dante, come ormai di consueto, non è arrivato alcun riscontro. Sollecitiamo dunque nuovamente l'assessora Segnana e il presidente Fugatti ad aprire un confronto per aggiornarci sull'iter dei decreti delegati e, soprattutto, ad avviare un dialogo con Roma, per aprire un negoziato che porti alla previsione, all'interno dei decreti, di misure che non mortifichino le prerogative delle nostre autonomie in tema di politiche familiare, valorizzando il percorso fatto fino ad oggi sul territorio e magari potenziando le deleghe all'autonomia. È ora di trattare per creare subito tutte le condizioni perché il welfare provinciale sia integrativo e non sostitutivo di quello nazionale».

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