Incognite sulla stagione sciistica Cinque milioni dalla Provincia Si discute un protocollo covid

Nella manovra di bilancio appena presentata dalla giunta Fugatti c’è anche un capitolo relativo agli impianti di risalita: «Qualora ci fosse un forte calo del fatturato della stagione invernale viene previsto questo parziale ristoro di 5 milioni di euro. L’obiettivo, in qualunque caso, è quello che le società impiantistiche inizino a preparare la neve ed il demanio sciabile per essere pronti per una stagione che noi speriamo in tutti i modi di poter fare», ha spiegato l’assessore al turismo, Roberto Failoni.

Si prevede la possibilità di concedere contributi a parziale ristoro dei costi sostenuti dagli operatori economici per l’innevamento programmato. Inoltre sono previsti contributi agli operatori economici che assumono, entro il 31 dicembre 2020, per la stagione invernale 2020-2021, un numero di dipendenti adeguato rispetto a quello dei dipendenti assunti nell’anno 2019.

Frattanto, si cerca di capire come si potrà profilare una stagione sciistica la cui apertura, al momento, è bloccata fino al 3 dicembre dalll'ultimo dpcm anti-covid.

Si discute del protocollo da adottare sulle piste (e dintorni) per garantire l'osservanza delle misure di prevenzione epidemica.

Mentre le temperature continuano a deludere chi attende la neve, fra gli impiantisti ci si interroga sulla prospettiva nelel settimane che precedeeranno Natale, sempre con la speranza che nel frattempo si sia registrata un'inversione di tendenza nelal diffusione del virus.

Nei giorni scorsi le linee guida proposte dall'associzione degli impiantisti (Anef) a livello nazionale hanno incontrato il parere negativo del comitato tecnico scientifico, che ha replicato indicando prescrizioni particolarmente severe. Fra queste, certificazioni di negatività per gli sciatori, termoscanner sulle piste, strumenti di tracciabilità ad hoc per eventuali contagi, contingentamento delle presenze per ogni comprensorio (malgrado quasi sempre questi ultimi siano fra loro collegati e dunque difficilmente controllabili da questo punto di vista). Una gestione complessa che gl ioperatori definiscono assai impegnativa, per non dire impraticabile.

Nell'attesa che arrivino intanto i ristori economici, proseguirà dunque ilk lavoro, già avviato anche a livello di Regioni e Province autonome, per l'adozione ufficiale di un protocollo condiviso e realizzabile concretamente.

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