Controlli sulle caldaie Fino a 6 mesi per adeguarsi

Sono otto le principali violazioni, previste dalla normativa provinciale trentina, in cui si può incorrere se non si fanno controlli e manutenzioni agli impianti termici.

La giunta provinciale ha introdotto per quattro di queste la possibilità di ravvedersi ed eseguire sul proprio impianto le manutenzioni e i controlli che mancavano. In questo modo si evitano le sanzioni. La novità entrerà in vigore dal 16 dicembre.

Il 13 novembre scorso è stato infatti approvato un provvedimento che prevede il temperamento del regime sanzionatorio in materia di monitoraggio e attività di controllo sugli impianti termici civili. L’obiettivo è disincentivare comportamenti e omissioni che possano pregiudicare la sicurezza degli impianti termici.

In sostanza all’atto dell’accertamento dell’illecito amministrativo, vale a dire nel momento in cui l’Aprie, l’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, rileva una violazione, dà al trasgressore un congruo lasso di tempo (da 15 a 180 giorni) per porvi rimedio, in sostanza per mettere in regola il suo impianto.

Viene data la sanzione solamente se il tempo concesso per il ravvedimento decorre inutilmente senza che vi sia stato l’adeguamento dell’impianto termico alle norme violate.

Tra le violazioni in questione, per quanto riguarda il responsabile dell’impianto, ci sono la mancanza del libretto di impianto per la climatizzazione (già libretto di impianto o libretto di centrale), per la quale è previsto il pagamento di una somma non inferiore a 700 euro e non superiore a 5.000 euro, l’omessa esecuzione delle manutenzioni o delle verifiche periodiche dell’impianto termico, per la quale è previsto il pagamento di una somma non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro, il mancato rispetto dei limiti di rendimento di combustione dell’impianto termico, per il quale è previsto il pagamento di una somma non inferiore a 1.000 euro e non superiore a 6.000 euro.

Per quanto riguarda invece chi ha eseguito la manutenzione sull’impianto, viene considerata nelle nuove disposizioni la mancata compilazione e mancata sottoscrizione del rapporto di controllo tecnico conformemente ai modelli previsti dalle norme, per la quale è previsto il pagamento di una somma non inferiore a 1.000 euro e non superiore a 6.000 euro.
Chi rifiuta i controlli non potrà usufruire della nuova normativa.

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