Agricoltura, Apot annuncia: «Riduzione dei diserbanti»

Abbattere drasticamente l'impiego di diserbanti chimici e proseguire nel percorso di eliminazione dei pesticidi nei principali frutteti del Trentino, cercando al contempo di ridurre gli incidenti sul lavoro, limitare la dispersione delle risorse idriche e monitorare il livello di inquinamento del territorio e di conservazione della biodiversità. Per il secondo anno del progetto «Trentino frutticolo sostenibile», che mira a promuovere la sostenibilità come componente inscindibile del prodotto agricolo, il consorzio Apot (Associazioni produttori ortofrutticoli trentini) si propone degli obbiettivi ambiziosi, verso un sistema di coltivazione più attento all'ambiente e alla salute delle persone.

I responsabili del progetto messo in campo dall'ente cooperativo - che raccoglie alcuni dei principali marchi locali, tra cui Melinda, La Trentina e Valli Trentine - hanno infatti chiuso nei mesi scorsi la parte di audizione preliminare delle categorie interessate e dei cosiddetti «portatori di interesse», individuando per l'anno in corso delle linee di intervento a favore di un economia agricola a minor impatto ambientale.

Dai rilievi sull'impiego dei fitofarmaci fino al controllo dei macchinari dislocati sul territorio, passando per la formazione e l'incentivazione a forme di coltivazione meno impattanti e più sicure, gli esponenti di Apot contano di riuscire a raggiungere nell'arco di pochi anni dei risultati importanti in tema di sostenibilità, collaborando con l'Agenzia provinciale per l'ambiente (Appa), la Fondazione Edmund Mach (Fem) e l'Azienda per i servizi sanitari (Apss).

«Il comparto agricolo - ha detto il presidente di Apot Ennio Magnani - rappresenta un settore determinante dell'economia della nostra provincia, sia in termini economici (quale ambito che dà lavoro ad una parte consistente della popolazione), sia per la conservazione del territorio. Il consorzio ha avviato lo scorso anno un progetto di ampio respiro, che si propone di migliorare la qualità dei prodotti prestando una particolare attenzione all'ambiente».

Riconosciuta quale associazione di organizzazioni di produttori, Apot rappresenta direttamente i consorzi Melinda, La Trentina e Valli Trentine, ed indirettamente 21 cooperative e quasi 6.300 produttori trentini (circa il 90% del settore frutticolo locale). Per il progetto «Trentino frutticolo sostenibile», dopo le sessioni di audizione completate lo scorso anno, si prevede di avviare per il 2017 una serie di azioni concrete da mettere in campo nei prossimi mesi. Tra queste, la riduzione dell'area per l'impiego dei diserbanti (che passerà dall'attuale 50% delle superfici a coltivazione al 33%) e l'ampliamento dell'area con divieto di utilizzo del clorpirifos etile, un prodotto chimico che, pur consentito dalla normativa, filtra nel terreno fino a raggiungere le falde acquifere. In quest'ultimo caso, si prevede di estendere il divieto a quasi tutta la Val di Non, ad esclusione delle zone ancora a rischio scopazzi.

Altre iniziative, riguarderanno il monitoraggio dell'impiego di fitosanitari (si prevedono oltre settecento campionamenti), il monitoraggio sull'impiego dei caricabotte e alcuni corsi di formazione per la sicurezza.

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