Asilo nido a Trento: calano gli iscritti Costi per le famiglie: rette fino a 437 euro

Tempo di scuola, di materna e di nido. E le famiglie trentine, nell’ultimo caso, fanno i conti con il portafogli, perché il servizio offerto in provincia non è sempre alla portata di tutte le tasche.

Ma gli asili del capoluogo si svuotano anche perché i nati diminuiscono.

Le domande presentate dalle famiglie di Trento per l’iscrizione dei bimbi agli asili nido calano del 7,5 per cento. È l’effetto della continua contrazione del numero dei nati (si è passati da 3.134 nati nel 2013 ai 3.035 del 2016, per un totale di 99 bambini in meno) oltre che della crisi economica che ormai perdura da un decennio.

Rimane invece l’incognita della portata del movimento «No Vax», quello dei genitori che si oppongono alla vaccinaizione obbligatoria: imposizione del governo Gentiloni che, in Alto Adige, è più forte che in Trentino, tanto che varie famiglie altoatesine hanno chiesto la cittadinanza all’Austria, dove esiste la libera scelta.

Ecco cosa ci racconta il nostro Andrea Bergamo.

Di fatto, in ogni caso, negli ultimi anni l’andamento delle richieste presentate per la graduatoria ha registrato una tendenza di quasi costante flessione, anche se quest’anno appare decisamente più consistente.

Nell’anno educativo 2016/2017 a Palazzo Thun erano state presentate 630 domande per il tempo pieno e 299 per quello parziale, per un totale di 701 bambini (meno 2,6% sull’anno precedente). Per l’anno che si aprirà invece il prossimo primo settembre, come detto il calo è molto più importante - pari al 7,5% - con un totale di 594 domande per il tempo pieno e 299 per il parziale. Aumenta di conseguenza la percentuale delle domande accolte, alla luce dei posti disponibili: dall’83,4% del 2012 al 96,72% a fine 2016.

Sul territorio della città sono attualmente presenti 24 nidi d’infanzia comunali e 3 privati: 7 sono gestiti direttamente dall’ente pubblico e gli altri dalle cooperative, per un totale di 1.173 posti (983 riservati al tempo pieno, di cui 403 gestiti direttamente dall’amministrazione, 134 a tempo parziale al mattino e 56 al pomeriggio).

A questi, vanno aggiunti ulteriori 3 posti messi a disposizione dal Comune di Lavis sulla base di un protocollo d’intesa siglato con l’amministrazione comunale del sindaco Alessandro Andreatta. Va detto che per anche quest’anno il Comune ha congelato le tariffe e che la rilevazione del grado di soddisfazione dell’utenza svolta negli scorsi mesi ha evidenziato un giudizio complessivo di 8,9 in una scala da 1 a 10.

Rispetto allo scorso anno - quando aveva aperto i battenti il nido di Martignano - il Comune non prevede l’apertura di nuovi nidi, né modifiche delle capienze o dei servizi offerti alle famiglie trentine. Intanto, a partire da venerdì e fino al 30 aprile 2018, i genitori possono presentare la domanda di ammissione ai nidi comunali per l’anno educativo 2018/2019. Attualmente risultano ancora dei posti disponibili per eventuali ammissioni già dal prossimo mese di ottobre presso alcuni nidi sia a tempo pieno che a tempo parziale mattina o pomeriggio.

Secondo quanto riferisce il Servizio natalità del Comune, la contrazione della domanda sarebbe legata sia all’andamento della natalità, data la diminuzione della popolazione residente nella fascia 0-2, ma anche alla situazione economica generale e alle dinamiche socio-demografiche della popolazione che, negli ultimi anni, limiterebbe la fruizione delle opportunità educative messe a disposizione sul territorio.

Questo aspetto interessa in maniera variabile i diversi nidi della città ed appare più marcato nel servizio a tempo parziale rispetto a quelli a tempo pieno, la cui richiesta si riduce in maniera meno marcata. È peraltro possibile che sul calo influisca anche il decreto nazionale che «chiude» le porte di nidi e materne ai bambini non vaccinati.

Come anticipato, anche quest’anno le rette per il nido non sono state aumentate. Gli importi vengono calcolati sulla base della certificazione Icef: se minore o uguale a 0,05 la retta sarà massima, mentre con Icef maggiore di 0,3848 o non dichiarato l’importo richiesto per usufruire al servizio sarà quello massimo. Per il nido a tempo pieno la spesa varia da 40,60 a 437 euro, mentre per il tempo parziale il costo oscilla tra 26,39 e 284,05 euro. Eventuali servizi aggiuntivi faranno aumentare la spesa.

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