Produttori ortofrutticoli, in arrivo nuove limitazioni a uso pesticidi

Nuove regole sui pesticidi per Apot, l’Associazione produttori ortofrutticoli trentini, che annuncia l’eliminazione totale del Clorpirifos etile nel 2018 e l’introduzione di impegni vincolanti come l’obbligo di utilizzo di quantitativi ridotti di acqua ed una serie completa di ugelli antideriva per gli atomizzatori impiegati nella difesa fitosanitaria.

A questo si aggiungono le limitazioni volontarie per l’impiego di diserbanti in generale, che prevedono una fascia di larghezza massima di 80 centimetri sotto fila su un massimo di un terzo dell’appezzamento e l’impiego del glifosato, sostanza controversa, con dose ridotta a 2,4 litri su ettaro in un unico trattamento o due interventi a metà dose.

«Con questi passi si aprono nuove prospettive per l’introduzione di macchine per il controllo meccanico del cotico erboso, verso cui il sistema intende puntare e investire», si legge in una nota di Apot, che rende note le attività 2018 previste nell’ambito del progetto «Trentino frutticolo sostenibile». Anche nel 2018 è prevista la compilazione informatica dei ‘Quaderni di campagnà, così come l’obbligo di estirpazione di piante sintomatiche per la presenza di scopazzi nei frutteti e la revisione periodica degli atomizzatori e dei dispositivi di diserbo.

«Le limitazioni volontarie introdotte orientano decisamente verso una frutticoltura rispettosa della salute e dell’ambiente, ma anche delle necessità operative dei frutticoltori. Non possiamo, infatti, scordare, che la competitività del sistema produttivo è il punto centrale per garantire effetti positivi per la qualità dei prodotti, la società e il territorio, con conseguenze importanti per l’indotto», dichiara Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot.

Nel corso del 2018, inoltre, si completerà l’analisi e la certificazione della biodiversità dei suoli trentini coltivati a frutta diversa dal melo, che finalizzerà ulteriormente la certificazione della biodiversità dei suoli coltivati a melo, concessa nel dicembre 2017 dall’Istituto di controllo e certificazione del settore biologico che opera a livello internazionale nell’ambito di un progetto di «Partnership europea per l’innovazione».

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