Assunzione in vista per 678 precari pubblici Via alla campagna triennale di stabilizzazione

di Angelo Conte

La giunta ha dato ufficialmente il via alla campagna triennale di stabilizzazioni del personale precario che presta la propria opera nella pubblica amministrazione trentina in senso lato. Dopo averla inserita nell’assestamento di bilancio approvato in estate, ora la norma cornice che prevedeva la trasformazione in contratti stabili di circa 700 rapporti di lavoro precari, venerdì l’esecutivo guidato da Ugo Rossi ha approvato i criteri indispensabili a dare concretamente corpo alle assunzioni del personale.

QUASI 700 PERSONE INTERESSATE

La delibera che dà l’inizio al procedimento è la 1863 che ha indicato i criteri per l’applicazione dell’articolo 12 «Misure per il superamento del precariato» della legge provinciale 3 agosto 2018, numero 15. L’articolo in questione disciplina le misure per il superamento del precariato di personale che ha prestato servizio a tempo determinato o con contratti flessibili presso la Provincia, gli enti strumentali pubblici, il Consiglio provinciale, gli enti locali e le Aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp). Le misure per il superamento del precariato in parola sono straordinarie e transitorie e riguardano il triennio 2018 – 2020. Solamente per quanto riguarda il fabbisogno stimato nei mesi scorsi assieme ai sindacati la quota di persone che andrebbero stabilizzate secondo i criteri previsti dalla legge provinciale (almeno tre anni di lavoro nella pubblica amministrazione dopo il 28 agosto 2015) è pari a 678 persone. Nell’ambito del Protocollo d’intesa, le parti si sono date reciproco atto che, sulla base dei dati rilevati presso gli organismi rappresentativi delle amministrazioni provinciali, i posti coperti da personale assunto con contratto a tempo determinato per ragioni tecnico-organizzative o sostitutorie (per coprire colleghi temporaneamente assenti) ed in possesso di tre anni di anzianità presso il medesimo ente è stimabile in almeno 678 unità. Di queste, 55 unità sono relative alla Provincia, al Consiglio provinciale ed agli Enti pubblici strumentali della provincia, 326 unità sono relative ai Comuni, Consorzi e Comunità di valle (130 unità di questo personale riguardano il personale amministrativo e tecnico, mentre le restanti unità riguardano gli addetti alle scuole dell’infanzia e ai nidi d’infanzia) e 297 unità sono relative alle Aziende pubbliche di servizi alla persona.

I CRITERI DA RISPETTARE

Sono due le modalità di stabilizzazione. La prima riguarda la modalità straordinaria per cui la Provincia, gli enti strumentali pubblici, il Consiglio provinciale, gli enti locali e le aziende pubbliche di servizi alla persona «possono assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti. Uno: risulti essere o essere stato in servizio dopo il 28 agosto 2015 con contratti a tempo determinato, ivi compreso il personale di polizia locale con contratto stagionale, presso l’amministrazione che procede all’assunzione. Due: sia stato assunto a tempo determinato dall’amministrazione che procede all’assunzione attingendo a una graduatoria, a tempo determinato o indeterminato, riferita a una procedura concorsuale per esami, per titoli ed esami o per titoli, riferita alle medesime attività svolte. Tre: alla data di entrata in vigore della legge (4 agosto 2018) abbia maturato alle dipendenze delle amministrazioni indicate nel comma 3, con contratti a tempo determinato, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni. Altra modalità è quella del concorso riservato con posti in misura non superiore al 50% dei posti disponibili, al personale non dirigenziale (sempre con tre anni di anzianità e dipendente dopo il 28 agosto 2015).

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