Coronavirus, sale il numero dei contagiati Sono già 14 in Lombardia e 2 a Padova Task force in Trentino: isolati 16 cinesi alle Viote

Videoconferenza oggi della task force provinciale per il Coronavirus con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha raggiunto poco fa la Lombardia, e con le altre task force delle regioni italiane.

Obiettivo fare il punto sulla situazione in Lombardia, per il caso di Codogno e i sei casi di contagio in provincia di Lodi, e stabilire i protocolli sanitari da seguire.

Nel frattempo, rispetto ai tamponi compiuti in queste ore da un lato ci sono evidenze negative, ma dall'altro sono stati individuate altre 8 positività di cui 5 operatori sanitari, infermieri e medici dell'ospedale di Codogno, dove si era rivolto il 38enne ora in terapia intensiva, e tre pazienti.

In totale i contagiati sono saliti a 15. Oltre ai contagiati in Lombardia nelle oltime ore sono stati confermati anche altri due casi di contagio a Padova, di due cittadini veneti. 

Sono due pensionati settantenni, di Vò Euganeo, un piccolo paese ai piedi dei Colli Euganei (Padova), le due persone risultate positive in Veneto ai primi test sul Coronavirus.

Lo riferisce il sindaco, Giuliano Martini. «L’ho saputo dal direttore dell’azienda Usl 6 di Padova, Scibetta, mezzora fa - afferma - Mi ha comunicato la positività ai test dei miei due concittadini e l’attivazione a Padova dell’Unità di crisi».

I due, che hanno in comune la frequentazione di due locali pubblici a Vò Euganeo, vivono entrambi con familiari. Sono ricoverati in isolamento all’ospedale di Schiavonia, vicino ad Este (Padova).

In videoconferenza accanto al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e all’assessore alla salute, politiche sociali, Stefania Segnana, anche il commissario del governo Sandro Lombardi.

Per il momento non sono segnalati casi in Trentino, quindi niente allarmismi. Le raccomandazioni diffuse dalla task force provinciale sono quelle diffuse in precedenza.

In particolare oggi sono stati passati in rassegna possibili scenari in evoluzione: secondo gli esperti in caso di sintomi sospetti, come febbre e tosse, l’indicazione è di chiamare il 112 che dovrà valutare dopo triage telefonico l’opportunità di recarsi all’ospedale dove vengono gestite oggettive complicazioni di tipo respiratorio.

Confermato l’allestimento delle ex Caserme austro-ungariche alle Viote del Bondone, oggi gli ospiti, tutti di nazionalità cinese, sono 16.

Si ricorda che il Ministero ha attivato un numero dedicato, il 1500, al quale vengono fornite tutte le informazioni sul Coronavirus.

Intanto l'ordinanza firmata oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, prevede l'obbligo di quarantena per chi torna dalla Cina riguarda «tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».

L’Autorità sanitaria territorialmente competente provvederà, ha precisato il ministero in una nota, «all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva», ovvero, in presenza di condizioni ostative «di misure alternative di efficacia equivalente», cioè di soluzioni alternative come l’ospedale o altre strutture adeguate.

«Vige l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente di aver soggiornato nelle aree suddette» aggiunge il ministero che conclude: «Il mancato rispetto delle misure previste costituirà una violazione dell’Ordinanza».

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