Coronavirus: l'economia trentina trema Turismo, allarme sugli arrivi Industria, tante aziende sono ferme

di Angelo Conte

L’economia trentina fa i conti con il Coronavirus e le sue conseguenze. Gli albergatori e gli operatori turistici sono molto preoccupati, visto che dopo la notizia dei tre turisti lombardi positivi al Covid-19, dall’altro ieri nelle caselle mail di una serie di strutture sono arrivate decine di disdette (ieri si è aggiunta la turista a Dimaro).

Ma non solo, il timore è che se gli effetti del Coronavirus continueranno per alcune settimane, o peggio, fino a primavera, non solo la Pasqua ma anche l’estate potrebbe venire messa a rischio e chiedono di considerare aiuti alle imprese e ai lavoratori. Da parte sua l’assessore all’economia Achille Spinelli spiega che prima di mettere in campo misure di sostegno «monitoreremo e poi ragioneremo» e che esiste «il Fondo di solidarietà che può intervenire anche in ambito turistico».

L’altro ieri nel vertice tra la Provincia, gli imprenditori e i sindacati si è toccata con mano la preoccupazione dei vari comparti economici. Hanno messo in evidenza alcune difficoltà gli Industriali trentini: «Il Coronavirus farà calare il Pil in Italia e in Trentino - sottolinea Roberto Busato al termine della riunione - Ci sono una ventina di aziende trentine che hanno bloccato o rallentato la produzione per mancanza di componentistica in particolare per le forniture in arrivo dalla Cina, ma non solo». Alle imprese Confindustria consiglia di limitare le trasferte all’estero e di sottoporre i manager che rientrassero in Italia da zone a rischio di farsi controllare chiamando il 1500. Preoccupati gli Albergatori. Il presidente dell’Asat Giovanni Battaiola spiega che tanti Stati esteri di fatto sconsigliano i viaggi in nord Italia come Irlanda e Israele, mentre Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti invitano i propri viaggiatori a fare più attenzione. «La Bulgaria, poi, - sottolinea Battaiola - mette in quarantena due settimane chi torna da una vacanza in Italia. Questa cosa ci fa preoccupare molto, anche perché mette a rischio marzo e la Pasqua. Abbiamo chiesto a Trentino Marketing di fare una campagna promozionale, mentre daremo ai nostri associati una serie di informazioni per tranquillizzare i clienti sulle misure che garantiscono la loro salute in Trentino». Ieri alberghi di varie zone hanno ricevuto disdette, anche a «Trento e in Bondone - dice Natale Rigotti, della sezione Asat di Trento - Apprezziamo la tempestività dell’azione di Fugatti con le ordinanze, ora dobbiamo sperare che la situazione non vada avanti troppo, altrimenti sono guai seri».

I segretari di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti hanno chiesto «un luogo agile dove scambiarsi velocemente le informazioni utili per gestire l’emergenza anche sui luoghi di lavoro». Sul punto Spinelli, ha confermato «la disponibilità a mettere in atto questa e ogni altra forma di coordinamento». Per quanto riguarda l’ordinanza Cgil Cisl Uil attueranno nelle loro sedi le disposizioni per cui ogni persona deve avere uno spazio minimo di 2 metri quadri. «Chiediamo però che lo stesso principio venga fatto rispettare in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i contesti aperti al pubblico, a partire dagli uffici della pubblica amministrazione. Considerato il tenore dell’ordinanza se non c’è la possibilità di rispettare questi parametri deve essere prevista la chiusura degli uffici o il contingentamento degli accessi».

Intanto ieri sera il consiglio dei ministri ha effettuato un primo giro di tavolo sulle misure economiche per far fronte all’emergenza Coronavirus.

L’orientamento, a quanto si apprende al termine della riunione, è portare venerdì in Cdm un nuovo decreto legge contenente nuove disposizioni per i Comuni della zona rossa e per le imprese.

Le misure per le imprese colpite dal coronavirus riguarderanno anche «settori trasversali, come il turismo» ha annunciato il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, che ha aggiunto: «Stiamo immaginando un decreto specifico in settimana per le zone rosse con interventi massicci e in 7-10 giorni un secondo decreto più generale per le imprese e i cittadini che subiscono le conseguenze del rallentamento dell’economia» a causa del Coronavirus.

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