Cattura e morte dell'orsa KJ2 da oggi il processo a Ugo Rossi, gli animalisti: "Salvate M49"

AGGIORNAMENTO - Il processo è rinviato al 28 settembre. A causa delle restrizioni inerenti il coronavirus, l'udienza è stata aggiornata per indisponibilità dei lagli della difesa.


Avrà inizio oggi a Trento il processo a carico dell’ex presidente della Giunta, Ugo Rossi, e del suo dirigente del Servizio Fauna, per la vicenda della cattura e morte dell’orsa KJ2. Le associazioni animaliste, che promossero il ricorso, hanno per questo diffuso un comunicato stampa in cui affrontano anche il tema dell’orso M49, oggetto in questi giorni di sorveglianza in Val di Fiemme.

L’orso M49 è uscito dal letargo - dicono le sigle - e con lui si sono risvegliati istantaneamente gli allarmi sulla sua pericolosità. L’orso ha razziato un’arnia e forse tentato di predare un animale abbandonato: normalissimo comportamento di ogni orso che all’uscita dal letargo ha necessità di ricostituire l’equilibrio energetico compromesso dal lungo digiuno.

La presidenza della Provincia Autonoma di Trento ha prontamente fatto sapere che l’ordinanza di rimozione, incautamente emessa la scorsa estate, è sempre valida. Questo significa che a breve riprenderà la caccia all’unico orso presente nel Trentino orientale. M49 è stato trasportato dalla forestale trentina in un’area dove non c’erano orsi con una operazione di cattura magistralmente inutile. Com’è noto il giovane orso dopo la fuga dalla prigione dove volevano rinchiuderlo a vita, è sfuggito, entrando e uscendo a suo piacere dalle trappole a tubo piazzate per lui, ad altri tentativi di cattura.

È possibile che ci saranno predazioni e danni, ma non è detto: M49 ha dimostrato di essere schivo ed elusivo e fugge alla vista dell’uomo. La responsabilità, in ogni caso, sarà dell’amministrazione provinciale che ci ha tenuto a dimostrare la cattiva gestione di questo splendido animale.

M49 non ha colpe: conduce una vita da orso e non è responsabile della malvagità dell’essere umano che attende predazioni e danni senza adottare le necessarie misure di prevenzione per poi perseguitarlo a scopo propagandistico.

Il 6 marzo avrà inizio il processo contro Ugo Rossi, l’ex presidente della PAT che fece morire la mamma orsa KJ2. Le scriventi associazioni, colgono l’occasione per sconsigliare anche l’attuale presidente PAT dall’adottare azioni ostili a M49 e gli altri orsi presenti in Trentino. Nulla lasceremo di intentato per ottenere giustizia e corretta gestione della popolazione di orsi trentina che non è responsabile della cattiva amministrazione e delle idee ostili alla biodiversità.”

Il comunicato è firmato da Gaia Animali e Ambiente, Lac (Lega per l’abolizione della caccia) Trentino Alto Adige/Südtirol, Leal Lega Antivivisezionista, Limav Italia OdV, Oipa Organizzazione Internazionale Protezione Animali, “Salviamo gli Orsi della Luna” e Coordinamento Grandi Predatori e Fauna Selvatica.

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