Il fronte delle RSA trentine: ecco i numeri e l'Azienda mette a tacere le fake news «Non viene nascosto nessun caso»

Come sempre il fronte delle RSA è quello più seguito tanti sono gli ospiti e i dipendenti coinvolti. E ieri durante la conferenza stampa più volte, con una certa veemenza, è arrivata l'accusa neanche velata: «I casi di decesi in RSA sono molti di più di quelli che ci dite». Ma la risposta è stata altrettanto ferma e convinta.

Sulle RSA ha risposto il dottor Enrico Nava, del Dipartimento Sanità Pubblica. Nava ha negato decisamente, e ha risposto con le cifre. «Oggi abbiamo 718 casi, 20 in più di ieri, con 2 decessi in RSA. Quindi va meglio dei giorni scorsi. Ma se volete che ve lo spieghi, mi serve una risposta molto articolata».  Ed ha quindi mostrato tre grafici.

Innanzitutto, «Va detto che la mortalità per Covid viene registrata solo in presenza di un tampone positivo. Nel corso del periodo, c’è stato un picco intorno al 20 - 22 di marzo, poi una discesa e quindi un andamento altalenante. Chiaro che la mortalità in generale nelle RSA è aumentata in generale, nel confronto di tre anni lo vediamo bene. L’impennata a 220 casi in marzo è evidente. La media di solito, negli ultimi due inverni, è 140 morti nel mese di marzo; averne il doppio, è certamente legato al Covid epidemico».

E i dati pubblici? «Sicuramente non nascondiamo morti nelle Rsa. La mortalità maggiore si è verificata a Pergine, Alto Garda e Ledro, dove la situazione è stata pessima».

Che succede nelle RSA specifiche, hanno chiesto in tanti citando Fondo, Taio e Mezzolombardo? «A Fondo c’è stato un incremento, dal primo caso di due giorni fa in totale siamo a 14, ma senza decessi; Taio Predaia è tranquilla, zero casi. Altre situazioni sono a Pellizzano (30 casi, di cui solo 8 positivi al test) ed 1 caso a Malé».

E la Rsa di Mezzolombardo? Un ascoltyatore scrive: «Ci sono stati dieci morti e non ce lo dite!» Ma «Lì c’è stato 1 solo caso di morte, non 10 come dice. Non è vero» ha ribattuto Nava.

Non è stato però abbastanza, ed altri ascoltatori online hanno ribadito la loro idea che «Non ce la dite giusta». E' stato quindi Fugatti a intervenire, anche abbastanza rudemente: «I decesi registrati sono quelli ascrivibili al virus, dopo accertamento con tampone. Poi s euna persona anziana, della RSA, aveva tre, quattro, cinque patologie gravissime, chiaro che magari la sesta malattia virale la ha portata al decesso. Ma guardate al quadro generale». 

La situazione delle RSA in sintesi come comunicata ieri dall'Azienda Sanitaria: il totale casi clinici registrati ad oggi nelle RSA è di 718, di cui 298 confermati con tampone. La differenza rispetto a ieri è di + 20 casi . I decessi totali confermati con tampone in RSA sono 67, rispetto a ieri: +2. 

Il problema grosso, nelle RSA, è anche quello del personale, con alcune strutture che sono a corto di infermieri e operatori, molti dei quali contagiati o in quarantena.

Per rispondere alla pressione, da oggi saranno in servizio in Trentino 5 infermieri inviati dalla Protezione civile nazionale, dopo i 7 medici inviati l’altroieri.

L’assessora alla Salute, Stefania Segnana ha annunciato anche una delibera per un accordo con gli enti locali per reperire operatori socio sanitari e assistenti sociali su base volontaria. Un primo gruppo farà una specifica formazione sabato e domenica e poi potrà entrare in servizio dalla prossima settimana, ha precisato Segnana.

L’assessora ha inoltre annunciato che i neo professionisti che hanno da poco superato l’esame per operatore socio sanitario saranno immediatamente contattati da Upipa per poter iniziare da subito a lavorare nelle Rsa.

LA TABELLA DEI CASI PER OGNI STRUTTURA

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