Chef Davide Zambelli in isolamento tra i fornelli

di Elena Nicolussi Giacomaz

«Come definirei la mia cucina? Fresca, divertente e originale. C’è un mondo di profumi, storie ed emozioni in un piatto: prendiamo ad esempio la videoricetta della polenta che ho preparato con mia nonna Lina, l’emozione e la storia che rivive lei nel cucinarla racconta qualcosa di unico, che spero di riuscire a trasmettere».

Foodblogger, influencer, chef: Davide Zambelli è un fiume in piena di energia. Dalla sua cucina a righe celesti e blu - allestita nel garage di casa a Castello di Pellizzano in Val di Sole - parla della vittoria alla “Prova del cuoco” che nel 2017 gli ha cambiato la vita, di sogni, di piatti dell’infanzia. E poi naturalmente di ricette, di ingredienti, dei video con cui ogni giovedì - con allegria e leggerezza - raggiunge migliaia di persone. Anche in questo periodo di isolamento.

Davide, come stai?

Sono giornate particolari ma cerco di distrarmi al massimo: cucino, sento i miei amici in videochiamata. Per fortuna viviamo in un’epoca in cui è possibile mantenere una vita sociale a distanza, altrimenti morirei.

Con chi stai trascorrendo questo periodo?

Con la mia famiglia, viviamo in un maso ristrutturato a 1400 metri in val Sole e qui è la natura a farla da protagonista. Siamo 5 fratelli, mamma, papà, cani, gatti e caprette: di sicuro la routine non è mai noiosa. Io e mamma cuciniamo ogni giorno per un esercito e mangiano tutti come i lupi, per trovare un po’ di silenzio devo stare in poggiolo!

Come sta la nonna Lina, che spesso cucina al tuo fianco nei video?

Non la vedo da due mesi quasi e mi manca tantissimo, anche perché tra pochi giorni sarà il suo compleanno: compie 89 anni.

Nel tuo blog si legge: «Sono una persona molto semplice e credo nel destino». È una frase molto potente detta da un ragazzo di 22 anni.

Questo è un pensiero in cui ho creduto molto per un po’ di tempo, ora è ancora così ma mi rendo conto che il destino conta fino a un certo punto, poi bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

La tua vittoria alla “Prova del cuoco” però sembra a tutti gli effetti un appuntamento con il destino.

È vero, grazie a quell’esperienza ho trovato la mia strada, prima non sapevo bene cosa fare. In terza alberghiero mi sono reso conto che l’idea di stare “chiuso” in una cucina non faceva per me ed è stato proprio alla fine di quello stesso anno che ho ricevuto la chiamata per “La prova del cuoco”. Come arrivarono a me? Tutto è partito da una telefonata di mia mamma Sabrina.

Da lì come si è evoluta la tua cucina?

Da lì ho capito che il mondo della televisione e dell’intrattenimento potevano essere la mia strada, ed aprire il mio blog è stato il modo naturale per coltivare questa mia passione. Ogni settimana cerco di trasmettere una certa frizzantezza nelle ricette, senza prendersi mai troppo sul serio.

Dove nasce l’amore per la cucina?

Dal nonno paterno, dalle nonne, dalla mamma. Le ricette dell’infanzia sono la pasta all’uovo, tortellini, ravioli.

Il piatto della domenica?

Gnocchi conditi in modo semplice, anche solo con il burro. Bastano pochi ingredienti di qualità per un buon piatto.

Un’idea per un aperitivo casalingo?

Hummus di ceci con crostini di pane nero, in aggiunta magari un mojito.

Una ricetta per una cena romantica?

Un’insalata ananas e gamberi, il classico tortino al cioccolato, o magari carpaccio di manzo con vinaigrette ai lamponi.

E un piatto da preparare in questi giorni in casa con i bambini?

Un’idea divertente è il tiramisù nella ciotola di cioccolato: è sufficiente gonfiare un palloncino, immergerlo nel cioccolato, lasciare che si raffreddi e poi scoppiare, al suo interno si potrà preparare il tiramisù. Un’alternativa è la variante alle fragole.

A proposito di infanzia, da quando hai iniziato a preparare ricette tipiche trentine hai riscosso un grande successo di pubblico, come mai secondo te?

Pienamente vero. Il primo video è stato lo strudel di mele, che in poco tempo ha raggiunto 200mila visualizzazioni. Da lì ho continuato: gnocchi di zucca, canederli, schmorm, gnocchi verdi. Le mie origini sono un punto di forza che mi rende originale ed ho un rapporto speciale con le montagne in cui vivo, le adoro. Forse la gente si è fidata di questo.

Piacciono molto anche le tue incursioni in dialetto nelle ricette.

Anche questo è un modo per trasmettere emozioni in cucina. Ci tengo a rimanere me stesso con il mio stile emozionale ed essere sempre spontaneo senza nascondere nulla.

Che rapporto hai con i tuoi follower?

Di vicinanza al 100%. Spero che nella mia cucina si possano sentire a loro agio, come se ci conoscessimo.

Concludiamo proprio con qualche ricetta con ingredienti facilmente reperibili.

Una ricetta per questi giorni potrebbe quella degli strangolapreti; altrimenti la focaccia senza lievito e le lasagne alla crudaiola, in cui gli ingredienti si mettono tutti a crudo e sono perfette per la primavera.  Come dolce, i pancake con le mele.

Sogni per il futuro quando cesserà l’emergenza?

Spero che la situazione, in generale, torni quella di prima, e di riavere un contatto più umano sia sul fronte del lavoro che per le mie relazioni sociali. Guardando più in là il sogno è quello di entrare nel mondo dello spettacolo.

[[{"fid":"1868414","view_mode":"media_original","fields":{"format":"media_original","alignment":""},"link_text":"RAVIOLI RICOTTA E SPINACI FATTI IN CASA e PASTA FRESCA ALL’UOVO – ricetta perfetta | Davide Zambelli","type":"media","field_deltas":{"1":{"format":"media_original","alignment":""}},"attributes":{"class":"media-element file-media-original","data-delta":"1"}}]]

comments powered by Disqus